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Portare la Pace nel mondo? Ci pensano i ragazzi di Torino

Portare la Pace nel mondo? Ci pensano i ragazzi di Torino

"Un pugno di ragazzi può cambiare il proprio Paese e il mondo". #FacceCaso. A Torino i ragazzi delle scuole celebrano la Giornata internazionale dell

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“Un pugno di ragazzi può cambiare il proprio Paese e il mondo”. #FacceCaso.

A Torino i ragazzi delle scuole celebrano la Giornata internazionale della Pace delle Nazioni Unite. Al centro della conferenza, gli obiettivi di mantenere la Pace e riflette sui conflitti mondiali che ancora oggi la mettono a repentaglio.

Come riporta TorinoOggi, il capo dell’unità partnership and programme developement dell’Onu, Jeannette Shalabi, ha dichiarato.

I campi della pace sono tanti e tanti li coltivano e l’agenda che fissa al 2030 obiettivi ambiziosi è un traguardo che solo con la conoscenza si può tagliare, superando la diffidenza del diverso”.

Conduttore d’eccezione per la giornata, l’ex Iena Marco Berry.

“Pochi sanno che l’Onu è anche a Torino e secondo me i ragazzi dovrebbero conoscerlo meglio. Ma un altro luogo incredibile di Torino è il Sermig, dove un tempo si costituiva morte e ora si costruisce la pace. Un sogno iniziato 35 anni fa”.

Durante il convegno è intervenuto anche Gian Maria Grosso Pietro, il presidente di Intesa.

“Cosa c’entra una banca con la giornata della Pace? La banca deve fare bene il suo lavoro, garantendo i soldi di chi si affida a lei, prestando soldi a chi li chiede e facendo gli investimenti giusti per far diventare migliore questo mondo. La banca lavora per un mondo migliore, anche attraverso la cultura e il sostegno alla ricerca, così come attraverso il fondo di beneficenza. Oppure intervenendo in casi di emergenza, come con il terremoto”.

E pensare che Ermesto Olivero, fondatore del Sermig, lavorava in Sanpaolo. Qualche anno più tardi, nel 1964, decise di fondare il Servizio missionario giovani. 

Quasi fosse un contrappasso, dove all’epoca venivano confezionate armi, oggi si lavora per la Pace. A lui è stata consegnata una targa.

“Un pugno di ragazzi può cambiare il proprio Paese e il mondo. Me lo dissero da ragazzo. E ci ho creduto, nonostante fossi l’ultimo della classe a scuola, tartagliavo. Da quel momento mi sono sentito diverso”.

#FacceCaso. 

Di Francesca Romana Veriani 

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