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Dieta Vegan? La medicina non è che sia proprio d’accordo eh…

Dieta Vegan? La medicina non è che sia proprio d’accordo eh…

Negli ultimi tempi forum, community online e pagine Facebook, raccolgono ogni giorno sempre più utenti che si improvvisano seguaci della dieta Vegan,

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Negli ultimi tempi forum, community online e pagine Facebook, raccolgono ogni giorno sempre più utenti che si improvvisano seguaci della dieta Vegan, che elimina del tutto dall’alimentazione cibi di provenienza animale, sia diretti (carne e pesce) che derivati (uova, latte, miele).

Adulti, ragazzi e addirittura bambini costretti dai genitori, si trovano all’improvviso ad abbandonare la dieta onnivora, senza osservare il parere di un nutrizionista. Siamo in un momento storico in cui il dibattito tra vegani e onnivori è più acceso che mai, ma chi ha veramente ragione? La dieta vegan riesce veramente a sostituire totalmente quella onnivora senza alcun rischio?
La risposta, come spesso accade in medicina, è “dipende”.
Vediamo perchè:

Vitamina B12- “Tra tutte, la dieta vegana è la più naturale”

Cavallo di battaglia dei più convinti sostenitori vegan, questa affermazione non tiene conto della questione Vitamina B12. Questa vitamina è fondamentale per lo sviluppo dei globuli rossi, tanto che il suo deficit è una delle principali cause di anemia (nello specifico di anemia perniciosa). Peccato però che sia possibile assumerla solo tramite la carne, dato che è assente nei vegetali. In alternativa si può ricorrere all’uso di integratori vitaminici, cosa che dovrebbero fare tutti i vegani, per evitare conseguenze patologiche. A questo punto però risulta evidente l’ossimoro tra “dieta naturale” e bisogno di integrare qualcosa dall’esterno.

Proteine – Sfatiamo un mito

Le proteine vegetali non sono uguali a quelle animali. Qualsiasi proteina è formata da una serie di amminoacidi (20 in natura, di cui 9 sono detti “essenziali” in quanto devono essere obbligatoriamente assunti con la dieta) assemblati in modo e numero differente.

  • Le proteine del maiale ad esempio sono sostanzialmente uguali a quelle dell’uomo, e sono quindi facilmente assorbibili.
  • Le proteine vegetali sono invece assemblate in modo differente, e di conseguenza molto più complicate da digerire e da tenere sotto controllo.

Senza un’adeguata e costante variazione alimentare tra cereali e legumi, il rischio di non assumere le giuste quantità di alcuni amminoacidi essenziali (come lisina e metionina) risulta molto elevato.
Essendo, come dicevamo, gli amminoacidi essenziali soltanto nove, non assumerne due vorrebbe dire impossibilità nel formare proteine fondamentali per l’organismo.

E la carne?

Uno dei punti ricorrenti in molte tesi vegane è che la carne renderebbe il nostro organismo acido, e quindi più predisposto all’insorgenza di tumori.
Ma cosa significa avere un organismo acido? Nulla.

L’acidità (o il suo contrario, l’alcalinità) di una qualsiasi sostanza viene misurata tramite il pH, con una scala che va da 1 a 14: il valore 7 indica la neutralità, un pH sotto il 7 è acido, un pH sopra il 7 è alcalino.
Nell’essere umano il pH è mantenuto entro valori strettissimi, in particolare tra 7.35 e 7.45, dalla costante attività di reni e polmoni, questo perchè quando il pH scende anche solo a 7.10 (quindi ancora per definizione leggermente alcalino) il cervello va in sofferenza, l’organismo non regge e l’individuo entra in coma. Risulta quindi evidente che parlare di organismo reso acido dalla carne non ha nessun senso da un punto di vista fisiologico, altrimenti i carnivori sarebbero tutti morti.

In conclusione la dieta vegan è sicuramente sostenibile, ma anche molto complicata. La cosa da evitare è quella di improvvisarsi vegani seguendo motivazioni prive di riscontro scientifico e senza essere seguiti da un esperto nutrizionista, il quale, grazie alle sue conoscenze, dovrà lavorare cercando di evitare deficit nutrizionali che la più comune dieta onnivora riesce facilmente ad evitare.

#FacceCaso

Di Lorenzo Sampalmieri

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