Le parole del ministro Bussetti sul test dell’anno prossimo e la situazione del Miur sul rischio di vuoto per le cattedre. Cerchiamo di fare il quadro
Le parole del ministro Bussetti sul test dell’anno prossimo e la situazione del Miur sul rischio di vuoto per le cattedre. Cerchiamo di fare il quadro.
Bussetti da, Bussetti toglie. Il Ministro dell’Istruzione ha parlato ritornando sul discutissimo tema del test di medicina, e le novità sono importanti.
Dal prossimo anno accademico ci saranno comunque dei cambiamenti, come promesso dallo stesso titolare del Miur. Un test diverso, non 60 domande in 100 minuti, e più posti rispetto a prima. Una promessa forte, ma sembra che al ministero i rappresentanti delle università e i tecnici del Miur ne stiano parlando da un po’, oltre al fatto che la conferenza dei rettori abbia deliberato per un aumento addirittura del 50 per cento dei posti nel giro di due anni, arrivando a quindicimila matricole.
Parole e manovre in movimento, che spingerebbero a garantire nuovi posti e più borse di studio per i corsi di specializzazione, un vero incubo e limbo per molti laureati. Infatti è nella fase della specialistica che un terzo dei laureati si perde, non trovando posti disponibili. Ma anche per questo servono fatti e fondi, ossia più corsi, aule e laboratori, oltre che professori.
Altra grana per Miur e Bussetti arriva però dalla scuola, comparto dove, a causa delle nuove norme di legge della “Quota 100” pensionistica, sono a rischio 70mila cattedre, che finirebbero scoperte.
Servirebbe un cambio di personale numericamente doppio rispetto a quello avvenuto recentemente, di 25-40 mila avvicendamenti, numeri che forse il Miur non potrà reggere.
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