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Lo sciopero scolastico di oggi, spiegato bene

Lo sciopero scolastico di oggi, spiegato bene

In tutta Italia stamattina ci sono stati mobilitazioni per uno sciopero nazionale del pubblico. trasporti, istruzione e vari, tutti coinvolti. Per la

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In tutta Italia stamattina ci sono stati mobilitazioni per uno sciopero nazionale del pubblico. trasporti, istruzione e vari, tutti coinvolti. Per la scuola vediamo cosa è successo.

L’Italia è stata travolta da uno sciopero nazionale, che coinvolto il paese per tutta la mattinata. Il coinvolgimento è stato trasversale, tra settore pubblico dei trasporti urbani, extraurbani, treni, aerei e comparto scolastico.

Gli effetti sulla scuola, per quanto si pensasse potessero essere di notevole impatto, sono stati sotto le aspettative, tant’è che per il caso milanese si è trattato di un mezzo flop.
Ma cerchiamo di capire in primis di cosa si tratta e quali sono state le motivazioni che hanno portato comunque a una notevole mobilitazione.

In molti casi, sia a Roma che in altre città, le lezioni sono proprio saltate per l’assenza del corpo docenti, primo blocco interessato dalla protesta. Non ci sono state però manifestazioni guidate da studenti, come invece capitato nelle scorse settimane e che in molti si aspettavano.

Il Cub, una delle sigle sindacali che ha spinto per lo sciopero, ha dato motivazioni poco chiare, o quantomeno generiche, sul perché si sia arrivati a tale scelta. Ecco ad esempio la nota.

“10 milioni di persone in Italia vivono sotto la soglia di povertà, ci sono oltre tre milioni di disoccupati e col jobs act siamo tutti licenziabili”. Uno sciopero quindi per “chiedere il ripristino dell’articolo 18 per tutti i lavoratori e la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario”.
Il tema per la scuola si specifica già maggiormente, e sotto l’accusa delle sigle sindacali ci finiscono i tagli per 110 milioni di euro previsti dalla Legge di Bilancio, oltre ai 33mila posti vacanti finiti per ora a supplenti provvisori.
Si richiedono così misure diverse da quelle prospettare finora dal governo, altre davvero utili per contrastare il precariato, vera piaga del sistema scolastico che coinvolge ogni anno migliaia di insegnanti.

Il presidente di ANIEF, Marcello Pacifico, è stato ancora più chiaro:

“il problema è che l’Italia, con la Manovra, ha diminuito dello 0,1% i fondi per l’istruzione, dopo che già spendiamo un punto in meno degli altri Paesi. Invece di prendere in mano la situazione e immettere gradualmente in ruolo decine di migliaia di docenti, il Ministero ha sottoscritto oltre 120 mila assunzioni a tempo determinato”.

Della manifestazione, come prospettato da alcuni, alla fine non c’è stata effettivamente traccia, e i disagi si sono riversati soprattutto nei trasporti, vera piaga di queste situazioni di sciopero.
In ogni caso si prospetta un inverno di fuoco per la scuola e l’istruzione italiana, non essendoci secondo molti le condizioni per reggere un anno scolastico senza scossoni.

#FacceCaso

Di Umberto Scifoni

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