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Come si scelgono i libri ai tempi del web

Come si scelgono i libri ai tempi del web

Per quanto riguarda il tradizionale consiglio di parenti e amici, il suggerimento viene dichiarato rilevante per il 27% dei lettori, mentre le recensi

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Per quanto riguarda il tradizionale consiglio di parenti e amici, il suggerimento viene dichiarato rilevante per il 27% dei lettori, mentre le recensioni, l’intervista all’autore o la sua presenza in tv spingono alla scelta e alla lettura del libro solo il 5% dei curiosi. #FacceCaso.

Come si scelgono i libri da leggere al giorno d’oggi? Stando alle statistiche emerse dallo studio dell’Osservatorio dell’Associazione Italiana Editori (Aie), un lettore su due si lascia influenzare da informazioni e suggerimenti presenti sul web, compresi social o blog dedicati alla lettura.

Questo significa che il 51% dei lettori si fa condizionare dalla rete. 

Per quanto riguarda il tradizionale consiglio di parenti e amici, il suggerimento viene dichiarato rilevante per il 27% dei lettori, mentre le recensioni, l’intervista all’autore o la sua presenza in tv spingono alla scelta e alla lettura del libro solo il 5% dei curiosi. 

Oggi lo studio in questione sarà presentato presso “Più libri più liberi”, la fiera nazionale della piccola e media editoria dell’Aie, che si chiuderà domani 9 dicembre al Roma Convention Center La Nuvola.

Quando vanno ancora a scuola i ragazzi si fanno guidare dai consigli degli insegnanti, ma con il crescere dell’età sono i social e i blog ad avere la meglio. Pensa che tra i 18-24 anni i consigli degli insegnanti e bibliotecari pesano per il 17%, mentre cresce l’attenzione alle indicazioni seguite sui social (12%) e quelle delle community (12%). Questi numeri sono destinati a crescere con l’aumentare dell’età. Tra i 25 e 34 anni, con una sensibilità alle indicazioni dei social del 15% e a quelle della community sempre del 15%.

“Alcuni viottoli meno battuti, come quelli dei bookblogger, dei social, delle community, cominciano a pesare più di altri canali consueti e ad avere un loro ruolo. Forse aiutano a raggiungere anche un pubblico in parte diverso da quello consueto, ad aiutarlo soprattutto a scoprire autori ed editori non sempre ad alta visibilità nei canali di vendita”. Spiega Giovanni Peresson dell’Ufficio studi di Aie.

#FacceCaso.

Di Francesca Romana Veriani 

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