Ad ottobre Moretti ha ha scoperto che su Google la sua app non compariva. Dopo aver provato a contattare l’assistenza tecnica senza aver ricevuto risp
Ad ottobre Moretti ha ha scoperto che su Google la sua app non compariva. Dopo aver provato a contattare l’assistenza tecnica senza aver ricevuto risposta, Moretti si è rivolto all’avvocato dell’azienda Elio Viola, che ha spedito una raccomandata a Google. #FacceCaso.
Just Mary è una piccola startup milanese che si occupa di cannabis light. È stata fondata da Matteo Moretti a luglio e in poche parole si occupa di fare consegne a domicilio di canapa legale.
Stando a quanto riportato dalla legge 242 del 2016, il commercio dei derivati della marijuana con contenuto psico-attivo inferiore allo 0,2 per cento è ammesso, quindi non c’è niente di male nell’acquistarne i prodotti.
Ma chi ne fa consumo preferisce rimanere nell’anonimato e i fattorini vanno in giro senza loghi e insegne e non compaiono indicazioni nemmeno sulla bustina del prodotto. I pagamenti vanno effettuati esclusivamente cash poiché PayPal non permette alla piccola azienda di aprire un conto nonostante nessuna norma di legge vieti la vendita a livello locale.
La scorsa settimana è stata approvata la produzione anche a fini terapeutici, e secondo Assocanapa, 150 ettari di terreno in Lombardia sono coltivati a canapa e Milano ha già aperto una cinquantina punti vendita su strada che la vendono.
Ad ottobre Moretti ha ha scoperto che su Google la sua app non compariva. Dopo aver provato a contattare l’assistenza tecnica senza aver ricevuto risposta, Moretti si è rivolto all’avvocato dell’azienda Elio Viola, che ha spedito una raccomandata a Google.
“Nei primi mesi la app ha riscontrato un ottimo successo, con un canale che si unisce a quello del sito Internet e ha raggiunto un bacino di utenza molto ampio su Milano” spiega Viola al Corriere della Sera. Dal 18 ottobre però Just Mary è stata rimossa dal Play Store di Google e l’avvocato ha calcolato “un mancato introito di circa 50mila euro” a cui si aggiungono “i soldi spesi per sviluppare il software”.
I ragazzi di Just Mary chiedono un risarcimento di oltre centomila euro al colosso di internet. Riusciranno a vincere la dura battaglia?
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