Tempo di lettura: 2 Minuti

Presepe e albero di Natale nelle scuole: a Bologna i presidi rivendicano la propria autonomia

Presepe e albero di Natale nelle scuole: a Bologna i presidi rivendicano la propria autonomia

Peccato che i presidi bolognesi non siano d'accordo con Bussetti. Al contrario, rivendicano l’autonomia scolastica e si fanno sostenitori della piena

Le confessioni di alcuni dipendenti di Twitter
Lo streaming in Europa senza barriere!
Vandalismo al Virgilio: stimati 60mila euro di danno per l’occupazione

Peccato che i presidi bolognesi non siano d’accordo con Bussetti. Al contrario, rivendicano l’autonomia scolastica e si fanno sostenitori della piena autonomia dei singoli insegnanti. #FacceCaso.

Anche se il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti si è mostrato a favore del presepe e dell’albero di Natale nelle scuole, la polemica è ancora in corso e non ha trovato una soluzione definitiva.

“Il crocifisso per me è il simbolo della nostra storia, della nostra cultura, delle nostre tradizioni, non vedo che fastidio possa dare nelle nostre aule, anzi, può aiutare a far riflettere. E sono favorevole ai presepi nelle scuole in occasione del Natale, fa parte della nostra identità”.
Ha infatti dichiarato qualche giorno fa.

Peccato che i presidi bolognesi non siano proprio dello stesso avviso. Al contrario, rivendicano l’autonomia scolastica e si fanno sostenitori della piena autonomia dei singoli insegnanti.

Primo fra tutti, il dirigente scolastico Carmelo Adagio, ex presidente (dei Verdi) del San Vitale, attualmente alla guida dell’Ic di Monghidoro e di diversi istituti della montagna, ha espresso il suo parere al Corriere della Sera. “Di obbligatorio non c’è niente, la parola di un ministro non è legge. Sono alla guida di 18 scuole dell’Appennino e in ogni plesso i docenti si organizzano come vogliono. Non ho mai vietato il presepe, ma nemmeno obbligo a farlo. Stesso discorso per il crocifisso: la scuola è laica, non servono oggetti di culto nelle classi”.

La pensa allo stesso modo la preside reggente delle scuole Carducci, Fortuzzi e Rolandino, Roberta Fantinato. “Le situazioni che funzionano non vanno toccate. Quindi rispetto quello che fanno le singole scuole e se i docenti hanno il polso della situazione e ritengono si possa fare il presepe, mi affido alla loro intelligenza. Sul crocifisso c’è la stessa libertà, detto che io nel mio ufficio me ne sono trovati tre, ma non mi turbo”.

Giovanna Facilla, dirigente delle scuole Longhena, nel suo studio il crocifisso ce l’ha “e credo ci debba stare. Nelle aule invece non c’è e non lo impongo. Non abbiamo nemmeno i soldi per comprarlo a dire il vero. Quanto al presepe, va rispettata la libertà di pensiero delle maestre, ma è una rappresentazione bella e desiderata dai bambini. Le scuole si chiudono per il Natale, il presepe è un bel simbolo per spiegare il motivo di questa chiusura”. 

“È una tradizione che ci appartiene, nelle nostre scuole quando sono arrivata già si faceva, mi è stato chiesto il permesso e non l’ho negato. Ma si evitino gli estremismi da una parte e dall’altra”. Dice anche la preside dell’Ic 6 Alessandra Canepa.

“Da noi ci sono sempre presepe e albero e vengono addobbati in modo spontaneo. Se i docenti vogliono fare qualcosa, lo possono fare. Se c’è il rispetto e il coinvolgimento di tutti, problemi non ce ne sono”.
Dice Teresa Pintori dell’Ic17.

#FacceCaso. 

Di Francesca Romana Veriani 

COMMENTS

WORDPRESS: 0
DISQUS: 0