A San Felice sul Panaro (provincia di Modena) si è dato il via libera al progetto proposto dall’associazione di volontari islamici “La Pace”, che si i
A San Felice sul Panaro (provincia di Modena) si è dato il via libera al progetto proposto dall’associazione di volontari islamici “La Pace”, che si impegnano per insegnare l’arabo e la cultura islamica nelle scuole elementari.
Con tre soli voti contrari su diciannove, il Consiglio d’istituto della scuola primaria modenese in via Montalcini è il primo ad approvare l’iniziativa e apre le porte a 200 bambini provenienti da paesi arabi – e non – tra i 6 e i 14 anni. “La Pace” ha pensato proprio a tutto: le lezioni di arabo e Islam si terranno ogni domenica dalle 9 alle 12.30 e per partecipare basterà una piccola quota di dieci euro mensili, volti esclusivamente al raccoglimento del materiale utile.
Ai genitori rimostranti si è risposto che l’intento è quello di educare ai principi pacifici dell’Islam e di insegnare la lingua araba, senza voler sfociare in un “catechismo” islamico. Inoltre, i volontari de “La Pace” si impegneranno anche per la pulizia dei locali utilizzati, lasciando così la scuola in ordine per il lunedì seguente.
Insomma, sembrerebbe non esserci nessun problema contro questa splendida iniziativa di integrazione. Ah no… dimenticavo i politici del centro-destra.
Forza Italia
“La decisione calpesta ogni concetto di integrazione e di sana accoglienza. A chi viene ospitato nel nostro Paese dobbiamo insegnare la lingua, la religione e le tradizioni italiane: non il contrario. Siamo davvero al paradosso”, afferma Andrea Galli, consigliere di Forza Italia della regione Emilia-Romagna.
Fratelli d’Italia
Prosegue su questa linea anche la deputata di Fratelli d’Italia Ylenja Lucaselli che ha dichiarato: “Se c’è un modo efficace per integrare le seconde generazioni, è insegnando loro i fondamenti della nostra civiltà: la libertà, il rispetto, la cultura cristiana che, al contrario di quella islamica, ammette laicità. E, soprattutto, la lingua italiana”.
Lega
Anche la Lega si è palesata completamente in disaccordo con l’iniziativa intrapresa, e molti altri nomi della politica si sono accodati per difendere la loro idea di “corretta integrazione”.
Senza ulteriori polemiche mi appellerei alle parole appena citate: libertà, rispetto e paradosso. Ora mettiamole accanto alle dichiarazioni fatte: e niente, fa già ridere così.
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