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Per Flavio Briatore l’università “è fuori” ma noi non siamo d’accordo

Per Flavio Briatore l’università “è fuori” ma noi non siamo d’accordo

Flavio Briatore ha dichiarato che suo figlio non andrà all'università. Secondo noi, però, le sue parole sono fuori luogo; ecco perché. A che cosa ser

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Flavio Briatore ha dichiarato che suo figlio non andrà all’università. Secondo noi, però, le sue parole sono fuori luogo; ecco perché.

A che cosa serve studiare quando si hanno talmente tanti soldi da poter costruire un impero? È una domanda che ci facciamo tutti. Compreso Nathan Falco, il primogenito di Flavio Briatore che grazie al futuro lascito del padre potrebbe pensare di costruirlo sul serio quell’impero.

Nathan è senza dubbio un bambino fortunato. Ad 8 anni ha già vissuto esperienze che noi “comuni mortali” possiamo solamente sognarci di fare. In più i beni accumulati da Briatore in questi anni gli consentirebbero di campare tranquillamente anche di rendita. Perciò a cosa gli servirebbe studiare?

Se lo chiede anche papà Flavio, che in una recente intervista ha fatto capire che il figlio studierà in un collegio svizzero ma non andrà all’università. Briatore, infatti, ritiene che non ci sia bisogno che Nathan si laurei perché la sua esperienza dovrebbe bastare a formarlo. Si tratta senza dubbio di una lettura legittima ma che, dobbiamo ammetterlo, ci lascia parecchio perplessi.

Innanzitutto perché è stata fatta senza prendere minimamente in considerazione quella che sarà la futura volontà di Nathan. La decisione di proseguire o meno gli studi, infatti, dovrebbe spettare al piccolo Briatore e non dovrebbe essere influenzata da una presa di posizione così decisa del padre.

In più l’ex team manager della scuderia Renault commette a nostro avviso l’errore di considerare la laurea solamente come una sorta di chiave d’accesso al mondo del lavoro. Per noi, però, la laurea è un traguardo personale, il riconoscimento di un percorso di studi intrapreso anche per la semplice sete di sapere e non necessariamente per ottenere il “pezzo di carta” che serve per lavorare.

Naturalmente non stiamo sostenendo che la visione di Briatore sia sbagliata, anche perché non ci sono opinioni sbagliate e opinioni corrette. Dobbiamo ricordarci, però, che il 68 enne di Verzuolo è un personaggio pubblico e di conseguenza le sue parole potrebbero condizionare chi le legge.

In sostanza, non vorremmo che qualcuno possa pensare che se si hanno i soldi o il papà ben inserito la laurea non serve a niente “perché lo ha detto Briatore”. In fondo il fatto che Flavione nazionale sia un portatore di ricchezza non significa che lo sia anche di verità assoluta.

#FacceCaso

Di Gabriele Scaglione

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