Gli Italiani si rivelano non molto bravi in termini di "english". Più di tutti, i Veneti, che sono in fondo alla classifica. Ahimè sappiamo tutti che
Gli Italiani si rivelano non molto bravi in termini di “english”. Più di tutti, i Veneti, che sono in fondo alla classifica.
Ahimè sappiamo tutti che il rapporto dell’Italia con l’inglese non è dei migliori. Quante volte ci siamo sentiti dire che non sappiamo parlarlo. In effetti, essendo all’estero, mi sono resa conto che i nostri coetanei hanno una capacità di parlare inglese molto superiore alla nostra, se tiriamo fuori i francesi e gli spagnoli. Se si parla di Business english o altre cose un po’ più specifiche, poi, non ne parliamo.
Secondo Aba english, un’accademia di inglese online, gli italiani che hanno un livello avanzato di lingua inglese, quindi tra B2 e C1, corrispondono solo all’11%. Quelli che invece si dichiarano principianti sono intorno al 28%. I restanti sono quindi quelli che si posizionano tra i livelli A2 e B1, molto spesso troppo bassi per garantire, ad esempio, un’assunzione. (Mmmh mmmh, se ti interessano le certificazioni, guarda qui).
Eh sì, perché nonostante il nostro magro livello di inglese sappiamo benissimo quanto sia importante per la nostra carriera lavorativa. Infatti, più del 94% degli intervistati, che erano circa 1500, crede che un buon livello di inglese sia necessario per avere una posizione e un salario più alti.
Una cattiva notizia viene dai Millenials, cioè da noi. Il 60% ha dichiarato di aver perso un’ottima occasione lavorativa proprio per colpa di un basso livello di inglese. #Ahiahi
L’ultima regione italiana per competenza linguistica è il Veneto. Eh già, solo il 10% degli abitanti di questa regione ha un livello avanzato di lingua, andandosi a collocare proprio sotto la media nazionale. Ma non perdiamo le speranze, almeno il 59% dei Veneti ha ammesso che migliorare l’inglese è necessario proprio per trovare un lavoro. #Speriamobene
Per ultimo, ma non per importanza, troviamo il metodo d’apprendimento. La scuola non sempre ci aiuta, ma se fosse stato insegnato bene, l’inglese forse non sarebbe stato un problema. La prima via sono le applicazioni, subito dopo vengono i film e le canzoni e solo all’ultimo posto troviamo i libri.
Ragà, ci vogliamo impegnare?
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