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Liceo Enriques: la mia scuola è un castello di carte…

Liceo Enriques: la mia scuola è un castello di carte…

Dopo i tumulti e le proteste, i ragazzi del Liceo Enriques di Livorno hanno raggiunto un ottimo risultato grazie anche al dialogo con le istituzioni.

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Dopo i tumulti e le proteste, i ragazzi del Liceo Enriques di Livorno hanno raggiunto un ottimo risultato grazie anche al dialogo con le istituzioni. Eppure ci sono ancora problemi e domande che non trovano risposta…

Una succursale sicura dopo otto giorni di protesta sembra ancora una cosa troppo difficile da ottenere. Studiare in un luogo che offra garanzie di stabilità, in regola con le normative e con i materiali congrui, parrebbe essere un lontano desiderio per i ragazzi del Liceo Enriques di Livorno, come per tanti altri…

Dopo aver protestato insieme a studenti di tutta la regione, professori, genitori e personale ATA, per la mancanza spazi, ai ragazzi del Liceo Enriques è stata proposta una soluzione, ovvero:

cinque classi delle sette in esubero sarebbero dovute andare, a rotazione, in aule presenti all’istituto tecnico Buontalenti e le restanti due sarebbero rimaste nella scuola, cambiando stanza più volte al giorno.

La momentanea succursale però si sarebbe liberata soltanto a seguito dello spostamento di alcuni ragazzi che seguivano corsi nella struttura.

Il giorno Lunedì 14 gennaio gli studenti del liceo si sono riuniti tutti in un presidio sotto Palazzo Granducale, sede della Provincia, in attesa di risposte che dovevano giungere dal sopralluogo, in atto il giorno, stesso nei locali in questione. Purtroppo l’ispezione ha avuto esito negativo: “Classi troppo piccole per il numero di alunni che dovranno ospitare!” ci è stato detto…

Chiesto un incontro con la Provincia, in cerca ancora una volta di una soluzione ponte, come sostituzione alla precedente appena andata in fumo, i nostri portavoce sono stati ricevuti dalla Presidente con quasi due ore di ritardo, a dimostrazione di una totale mancanza di attenzione.

Alla fine della riunione i rappresentanti d’istituto sono usciti “vittoriosi” avendo ricevuto le risposte che cercavano. In attesa che la Regione desse il via ai lavori di restauro della, fatiscente succursale in via Calafati, che dovevano essere stati fatti la scorsa estate, la Provincia accetta di concedere alla scuola dei soldi per proseguire l’affitto dei fondi commerciali già usati fino a fine dicembre.

“Una soluzione è stata trovata, qual è il problema adesso?” Vi starete chiedendo.

Il problema è che l’affitto dei locali a Porta a mare durerà fino al 31 marzo, mentre l’anno scolastico finisce a giugno, così da far ritrovare i ragazzi del liceo F. Enriques nella stessa situazione del 7 gennaio,ovvero,in strada per non fare lezione con i turni pomeridiani, che per gli alunni stessi significano fine della didattica e della vita sociale.

Alla fine, le domande che ci poniamo sono tante,

  • perchè magicamente sono spuntati migliaia di euro per affittare i fondi se fino ad una settimana fa il problema erano proprio loro, i soldi?
  • perchè la Provincia non mette a disposizione le innumerevoli strutture inutilizzate che finiranno con il crollare a pezzi per la poca considerazione che gli viene data?
  • Che fine faremo noi dal 31 marzo, dove finiremo l’anno scolastico?

Purtroppo le risposte a queste domande non arrivano, ma noi teniamo duro e saremo pronti a scendere nuovamente in strada se necessario.

“La mia scuola è un castello di carte…”

Questa è una frase che era scritta su un cartello fatto un ragazzo del liceo Cecioni. Mi ha colpito, perchè per quanto possa sembrare fantastica, forse magica, rispecchia alla perfezione la condizione della struttura in Via Calafati, come di molte altre scuole in tutta Italia.

Cari lettori, voi da casa mandereste mai vostro figlio, o semplicemente, entrereste mai in una scuola di carte? Una scuola che alla prima folata di vento, alla minima scossa di terremoto, alla prima goccia di troppo di pioggia potrebbe cadere giù, giù in mille pezzi come la casetta di paglia dei tre porcellini? E voi signora preside e signora presidentessa, mandereste centinaia di alunni a rischiare la loro vita in un castello di carte?

Ditemi rappresentanti delle istituzioni, voi volete rischiare di togliere un futuro a migliaia di ragazzi?

#FacceCaso

Di Matilde Carriero

COMMENTS

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    Pietro Grassi 5 anni

    e brava la mia Matilde

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