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Cellulari a scuola: progresso nella giusta direzione?

Cellulari a scuola: progresso nella giusta direzione?

Il punto sull'utilizzo dei cellulari a scuola. 2017: integrarli adeguatamente nella didattica. 2019: ripristinare il divieto di utilizzo. Nella propo

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Il punto sull’utilizzo dei cellulari a scuola. 2017: integrarli adeguatamente nella didattica. 2019: ripristinare il divieto di utilizzo.

Nella proposta di legge firmata da Mariastella Gelmini e da Giorgia Latini, oltre alla reintegrazione dell’educazione civica tra le materie per primaria e secondaria, viene suggerito il divieto di utilizzo dei cellulari a scuola non solo agli studenti ma anche ai professori.

In un momento storico in cui il cellulare è uno degli strumenti più utilizzati da tutti, è di primaria importanza chiedersi se vadano integrati nella didattica o meno.

Ma, come interpretare questi dispositivi, come vantaggiosi o dannosi?

Mentre il Ministro dell’istruzione, Marco Bussetti, si pone in una via di mezzo e ritiene che si debba lasciare la decisione alle autonomie scolastiche, non tutti sembrano essere così “moderati”.
Da un lato non si può negare che vietarne l’utilizzo, significherebbe trascurare una straordinaria fonte apprendimento. Riconosciuto nel 2017 dall’ex capo del MIUR, era stata stabilita, a tale scopo, una commissione per delineare le modalità per l’impiego didattico dei cellulari. Dall’altro lato, può essere invece considerato uno strumento che ostacola l’istruzione in classe, distraendo gli studenti dalle lezioni, o che può persino ledere i ragazzi, sia per quanto riguarda le relazioni sociali, sia per la salute. Non pochi sono stati di questa seconda opinione.

Come funziona in Francia

Nel 2018 in Francia, è stato vietato l’utilizzo dei cellulari nelle scuole materne, elementari, medie ed in alcuni licei, anche durante la ricreazione.

Il Ministro dell’istruzione ha spiegato il motivo: è uno strumento che danneggia i ragazzi, in casi più gravi, attraverso il cyberbullismo, ma anche con la navigazione su siti violenti, e, ovviamente, con la dipendenza dagli schermi.

Gli studenti, così, privati dei cellulari anche durante la ricreazione, impareranno a prestare più attenzione all’altro, a guardarsi negli occhi, a parlarsi.

La hit di Piacenza

Ispirata da un metodo americano, a Piacenza nel liceo di San Benedetto, è stata sperimentata la prima scuola italiana senza cellulari. A inizio giornata vengono presi i telefoni, chiusi in una custodia che può essere aperta solo dall’insegnante tramite un dispositivo, e, inutilizzabili, restituiti agli studenti. Così i ragazzi per tutta la giornata, inclusi i momenti di pausa, non possono usare i cellulari, che vengono tolti dalle fodere e riconsegnati solo a fine giornata.

Non resta che aspettare e capire come andrà a finire…

#FacceCaso

Di Bianca Ruffolo

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