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Perché una bottiglia di champagne “erutta” quando la apriamo?

Perché una bottiglia di champagne “erutta” quando la apriamo?

No, non c’entra niente la pressione, e tutti quelli che si scoprono professori di fisica in tema champagne la sera di capodanno dovranno ricredersi e

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No, non c’entra niente la pressione, e tutti quelli che si scoprono professori di fisica in tema champagne la sera di capodanno dovranno ricredersi e tornare a lezione.

Una leggenda metropolitana insolita, perché non riguarda il fenomeno in sé ma la spiegazione che spesso si dà: stiamo parlando della fisica nascosta dietro tappi di champagne, prosecchi e spumanti. E prima di cominciare chiariamo subito una cosa, il discorso si applica in maniera del tutto equivalente anche a tutte le bibite gassate: quindi NO, il vino e la sua fermentazione non c’entrano nulla.

Quante volte ci è capitato di assistere alla classica spiegazione di un nostro parente, o di un nostro amico, la serata di capodanno? “È la pressione, se scuotete la bottiglia, la pressione aumenta, e il tappo parte”. Se quel parente o quell’amico siete voi, dispiace deludervi, la pressione non c’entra nulla.

La pressione è quella che in fisica si definisce una variabile di stato, una grandezza fisica che descrive, per l’appunto, lo stato di un sistema, come per l’appunto l’interno di una bottiglia di champagne. La pressione di un gas, in un sistema chiuso in cui quest’ultimo coesiste con un liquido, dipende essenzialmente da due grandezze: la temperatura, variabile di stato anch’essa, e la quantità di gas che può sciogliersi nel liquido ad una certa temperatura.

Bassa temperatura, piccolo “botto”

In ogni bottiglia vi è una certa quantità di anidride carbonica, una parte contenuta nel collo, un’altra sciolta nel liquido. Quest’ultima componente cresce al ridursi della temperatura: dopo aver tenuto una bottiglia in frigo, quindi, meno gas si accumulerà nel collo e la pressione sarà minore. Ecco perché a temperatura inferiore il tappo fa un “botto” più piccolo.

Una volta raggiunta, però, una certa temperatura, la pressione dell’anidride carbonica contenuta nel collo della bottiglia assume un certo valore, e lo mantiene anche in seguito al più vivace degli scuotimenti. Ed è questo il motivo per cui non dovete temere che scuotendo una bottiglia in modo particolarmente euforico questa possa scoppiarvi tra le mani.

E allora perché la bottiglia “erutta”?

Quando scuotiamo la bottiglia, la pressione del gas contenuto non aumenta, ma aumenta il numero di minuscole bollicine di gas che si creano all’interno del liquido. Queste bolle si riassorbono in maniera molto lenta. Se apriamo la bottiglia dopo averla scossa, la pressione al suo interno scende per eguagliare quella dell’ambiente esterno e queste bolle sono libere di crescere. E più grandi diventano, e più in fretta crescono.

In questo modo, il volume di gas contenuto nel liquido diventa tale da provocare l’”eruzione” dello champagne, accompagnata dal classico “botto”.

Che altro dire? Buon anno.

#FacceCaso

Di Christian Di Carlo

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