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Zero Robotics: un trionfo per l’Italia

Zero Robotics: un trionfo per l’Italia

Al Mit di Boston tre scuole italiane monopolizzano il podio della Zero Robotics. Menzione speciale per il liceo Righi di Fuorigrotta. Oro, argento e

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Al Mit di Boston tre scuole italiane monopolizzano il podio della Zero Robotics. Menzione speciale per il liceo Righi di Fuorigrotta.

Oro, argento e bronzo. Ma anche verde, bianco e rosso. Al Mit di Boston è un trionfo per le scuole italiane. I primi tre posti del concorso “Zero Robotics” se li sono aggiudicati il liceo Avogadro di Vercelli (1°), il Cecioni di Livorno (2°) e l’Istituto tecnico Righi di Napoli (3°).

La competizione

La gara, organizzata annualmente dal celebre centro di ricerca statunitense e ideata in collaborazione con la Nasa, ha messo di fronte oltre duecento squadre scolastiche di tutto il mondo. I ragazzi si sono sfidati nella programmazione robotica, creando dei codici per far fluttuare nello spazio dei robot chiamati Spheres (Synchronized position hold engage and reorient experimental satellites). Da terra gli studenti dovevano impartire istruzioni per far portare a termine alle macchine, situate nella stazione spaziale internazionale, un compito specifico: simulare l’aggancio di un “satellite spazzatura” e trascinarlo verso la Terra.

I numeri dell’Italia

Non è la prima volta che le scuole italiane si fanno valere in questa competizione internazionale. In dieci anni oltre 700 studenti hanno partecipato, con una media di 60 scuole inscritte. Per questa edizione erano ben 13 gli istituti rappresentati alla fase finale. Un totale di oltre cento persone compresi i docenti accompagnatori. L’albo d’oro della Zero Robotics annovera ben quattro squadre del nostro paese andate a podio negli anni. Aggiungendo l’exploit di quest’anno, si certifica l’eccellenza degli istituti scolastici dello stivale e si gratifica l’impegno profuso dai ragazzi e dagli insegnanti.

Menzione speciale

Una menzione speciale l’hanno meritata i terzi classificati. L’istituto campano, con sede a Napoli, nel quartiere di Fuorigrotta, non poteva garantire i fondi necessari per il viaggio. Tre studenti, membri della squadra finalista, hanno lanciato un appello e si è attivata una campagna di solidarietà. Saputa la notizia, in molti si sono adoperati per coronare il sogno di questi ragazzi. La stessa scuola, per altro, già l’anno scorso si era qualificata alla fase finale del concorso, dovendo rinunciare proprio per mancanza di risorse. Per loro, dunque, il premio di quest’anno è doppiamente meritato.

Verso l’infinito e oltre!“diceva Buzz Light-Year, lo space ranger di Toy Story. Lui era solo un giocattolo, invece questi ragazzi sono veri. Vere sono le loro capacità e l’augurio che grazie ad esse facciano tanta strada.

#FacceCaso

Di Tommaso Fefè

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