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San Valentino dietro ad un banco

San Valentino dietro ad un banco

Ok. San Valentino magari non vale nulla. Ma stiamo insieme. Che bellezza amore mio. È quel momento in cui tutti fanno finta, mentre noi siamo realtà.

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Ok. San Valentino magari non vale nulla. Ma stiamo insieme. Che bellezza amore mio. È quel momento in cui tutti fanno finta, mentre noi siamo realtà. È quel momento in cui lui ci prova, dietro ad un banco, e tu neanche lo guardi. È il momento che aspetto da settembre. Quello in cui fai il passo. Wow. Mi scoglio in un Kinder Bueno incastrato nella macchinetta dell’Università, o in quella del terzo piano. Quella in cui sono rimasto incastrato anche io. Il riflesso dei tuoi occhi nel caffè che sa di nulla. Bella scusa tra una lezione e un’altra. Nella scusa tra una lezione e un’altra. E io li che ti amo come ogni mattina.

Come la gomma sotto la sedia, la versione di greco copiata, la pizzetta alle 10:45, la campanella quando meno te lo aspetti. Wow. Non smetto di dirlo. Sei la mia colonna sonora. Ho preso 20, non vale un cazzo. Ne ho fatti 22, mi rifletto nelle tue mani. Vale tantissimo. E qui che ti penso tra la paura di diventare grande e la certezza di esserlo già. Solo, nel buio del bagno di quel posto dove vanno tutti. La musica si alza, le voci si confondono, i nostri passi si intrecciano. Break. Leva il reggiseno e lascialo sulle mie mani. Fingi che sia fuga dalla paura di smettere di volare. Poi staccati le ali e voliamo insieme. Wow. Cazzo sei bellissima ogni notte mentre fingo di dormire tra un sogno e un segno. È un segno.
Non vale nulla, ma puntaci su.

_Riccardo_

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