Tempo di lettura: 2 Minuti

Fake News, da Repubblica l’iniziativa per insegnare ai giovani a riconoscerle

Fake News, da Repubblica l’iniziativa per insegnare ai giovani a riconoscerle

Dal 28 febbraio prenderà il via Rep@digital 2019, la campagna promossa in collaborazione con google, per insegnare ai giovani come riconoscere le fake

Diritti LGBT: scopri qual è il primo Paese a introdurre nelle scuole questo insegnamento
Scambi culturali triplicati in 10 anni
Stanchezza Cronica: la malattia dei giovani

Dal 28 febbraio prenderà il via Rep@digital 2019, la campagna promossa in collaborazione con google, per insegnare ai giovani come riconoscere le fake news.

Vero o Falso? Quando si vede qualcosa di insolito su internet sorge spontaneo chiederselo. O almeno così dovrebbe. Lasciarsi abbindolare è facile. Molte volte dietro a video sciocchi o improbabili catene di messaggi, che magari strappano pure un sorriso, si celano i più impensabili tentativi di truffa. Quando le fake news riguardano temi cruciali della vita quotidiana o privata delle persone diventa essenziale non lasciarsi fregare.

Proprio per insegnare come difendersi, La Repubblica ha promosso, in collaborazione con Google, l’iniziativa Rep@digital 2019, in partenza il 28 febbraio. In cinque scuole italiane si terranno incontri con i ragazzi per apprendere il modo migliore di stare sul web.

Gli studenti affronteranno, oltre al tema delle fake news, le minacce e i pericoli del mondo digitale. Difesa dal Phishing e protezione dei dati personali. Cyberbullismo e condivisione di materiale sensibile o offensivo. Tutte tematiche note, sulle quali però c’è ancora troppa inconsapevolezza, specialmente tra i giovani.

Motivazioni e scopi

Saper riconoscere una notizia falsa da una vera innanzitutto mette in guardia dagli inganni e tentativi di truffe, che si nascondono dietro messaggi apparentemente inoffensivi. In seconda battuta, sostengono i promotori del progetto, “Spingere i ragazzi a ragionare su ciò che fanno su internet li aiuta a responsabilizzarli“. Dunque il progetto ha soprattutto una funzione educativa. Sottoponendo i soggetti a delle scelte comportamentali si punta a comprendere come si informano e come reagiscono difronte a immagini ingannevoli o a tentativi di raggiro.

L’obiettivo è dare agli adolescenti una sorta di bussola per orientarsi. L’iniziativa si tramuterà in una specie di laboratorio per ascoltare e comprendere meglio i metodi di interazione sociale di un’intera generazione.

I cinque appuntamenti in programma partiranno dalla classe III A del Liceo classico europeo del Convitto Vittorio Emanuele II di Napoli. Poi Firenze vedrà coinvolte classi del Liceo Artistico di Porta Romana e Sesto Fiorentino. Successivamente sarà il turno del Liceo Classico Giuseppe Parini di Milano e del Liceo Scientifico Arcangelo Sacchi di Bari. Si finirà quindi a Roma con il Liceo Scientifico Democrito.

#Faccecaso

Di Tommaso Fefè

COMMENTS

WORDPRESS: 0
DISQUS: 0