Firmato a Pisa il documento cardine contro la discriminazione nel convegno “Discriminazioni fondate sull’orientamento sessuale e sull’identità di gene
Firmato a Pisa il documento cardine contro la discriminazione nel convegno “Discriminazioni fondate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”.
Nuovo, decisivo, passo verso l’abbattimento delle barriere della discriminazione negli atenei d’Italia. In particolare delle “discriminazioni fondate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”, dal nome del convegno tenutosi a Pisa in questi giorni.
Il convegno, o meglio la “Conferenza Nazionale degli Organismi di Parità delle Università italiane”, ha prodotto un documento che ha poi inviato a tutti gli atenei italiani e alle istituzioni, come MIUR, Presidenza del Consiglio dei Ministri, CRUI, ANVUR e Consiglio nazionale degli studenti universitari.
“Nel nostro documento”, dice la professoressa Elettra Stradella, presidente del CUG dell’Università di Pisa, “chiediamo un impegno fattivo di tutti i soggetti coinvolti per far sì che gli atenei diventino luoghi in cui le diversità trovino inclusione e rispetto”.
“Le iniziative da mettere in campo sono molteplici, vanno dalla dimensione della didattica e della ricerca, con l’integrazione di contenuti che facciano riferimento alle questioni relative all’identità di genere e all’orientamento sessuale.”
“Fino ad arrivare al piano della formazione del personale docente e a quello della valorizzazione del contributo della componente studentesca per una progettazione partecipata di questi percorsi”.
Nel testo vari i punti cardine promossi, tra cui la riservatezza e la privacy da garantire a persone che stanno seguendo un percorso di cambiamento di sesso.
Si parla anche della raccomandazione a tutti gli atenei di introdurre il tesserino magnetico di riconoscimento provvisto di fotografia in modo da non risultare necessaria la carta d’identità in sede d’identificazione durante esami, in biblioteca, a mensa.
Insomma, sembra che nonostante gran parte d’Italia sia ferma a ieri, ci sia qualcuno che si muove verso il domani. Niente di particolare, niente di assurdo o strano. Solo diritti. Diritto di poter vivere per come si è e si sceglie di essere.
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