Tempo di lettura: 3 Minuti

Domenica mattina da “down social”

Domenica mattina da “down social”

Domenica 14 Aprile è stata segnata da un vero e proprio crash dei social che ha mandato in tilt tantissimi giovany (senza un vero motivo....). È mai p

I giovani per Roma: L’asSociata presenta le sue proposte
Francesco Montanari parla ai giovany romani (Associata 2.0)
L’asSociata non si ferma: ieri bellissimo evento a Tor Bella Monaca

Domenica 14 Aprile è stata segnata da un vero e proprio crash dei social che ha mandato in tilt tantissimi giovany (senza un vero motivo….). È mai possibile tutta questa ansia?

Perché non mi posta la storia della corsetta mattutina? Perché lui/lei non mi risponde su Whatsapp? Non è che ha combinato qualcosa ieri sera?

Quanti si sono fatti proprio queste o simili domande domenica 14 aprile? Non disperate: non è colpa né del vostro cellulare né del vostro partner, ma di Instagram, Whatsapp e Facebook che si sono bloccati dalle 12 alle 15, seminando il panico tra tutti noi giovany.

Se fino ad ora il risveglio dopo il sabato sera era sembrato l’ostacolo più insormontabile, è bastato che i nostri social andassero down per rendere ancora più tremenda la mattinata. Su Twitter, ad oggi rimasto libero dall’egemonia di Zuckerberg, sono impazzati gli hashtag #whatsappdown, #instagramdown, #Facebookdown e in tanti hanno addirittura scoperto quel “mostro” di Telegram, sicuramente più affidabile di Whatsapp in questo periodo.

È mai possibile che tre ore senza social possano averci sconvolto tanto? Non è forse il caso di preoccuparsi se abbiamo così tanta paura di rimanere isolati?

Prendendo spunto da questa anomala giornata, vi lancio una sfida: se una volta a settimana, magari proprio la domenica mattina, provassimo a fare a meno dei social? Forse potremmo riscoprire il piacere di una colazione in famiglia o con gli amici, di una passeggiata al parco con lo sguardo rivolto verso il cielo e non verso gli schermi dei nostri cellulari o di una corsetta mattutina senza bisogno di informare tutti i nostri follower. Che poi, stiamone certi, se gli altri sanno della nostra attività fisica non dimagriamo di più.

Dobbiamo stare attenti: va bene esser contenti di condividere le nostre belle esperienze su Instagram, ma il rischio è che la nostra gioia dipenda solo ed esclusivamente dalla condivisione stessa.
E comunque, chi stava all’asSociata non si è accorto di nulla né si è terrorizzato, ma anzi ha vissuto una splendida e alternativa domenica mattina. Questa, però, è un’altra storia.

#FacceCaso

Di Lorenzo Ancona

COMMENTS

WORDPRESS: 0
DISQUS: 0