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Normale di Pisa, la prima donna alla cattedra di Scienze abbandona l’incarico dopo pochi mesi

Normale di Pisa, la prima donna alla cattedra di Scienze abbandona l’incarico dopo pochi mesi

Normale di Pisa, dopo 160 giorni la prima donna alla cattedra di Scienze abbandona l'incarico. Incompatibile il doppio ruolo col King's college di Lon

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Normale di Pisa, dopo 160 giorni la prima donna alla cattedra di Scienze abbandona l’incarico. Incompatibile il doppio ruolo col King’s college di Londra.

È stata la prima donna in più di due secoli di storia ad essere assunta dalla Scuola Normale di Pisa per la cattedra di Scienze. Dopo appena 160 giorni ha già dovuto abbandonare la cattedra. Annalisa Pastore, biologa molecolare laureata alla Federico II di Napoli e membro della squadra del premio Nobel Richard Ernst, era arrivata nell’ateneo toscano a novembre scorso. Venerdì si è dovuta dimettere, con suo sommo rammarico e nell’imbarazzo generale.

La decisione è dovuta all’incompatibilità del ruolo con un suo precedente incarico presso il dipartimento di Neuroscienze del King’s College di Londra. La biologa in sede concorsuale non aveva dichiarato questo suo impiego già in essere con l’istituto britannico. Alcune sue ricerche firmate e pubblicate a suo nome tra gennaio e febbraio hanno fatto scattare dei sospetti. Accertata e chiarita la posizione, la biologa ha deciso di rinunciare all’incarico presso la Scuola pisana.

Mi sono accorta che la Normale non è abbastanza competitiva – ha dichiarato al quotidiano Repubblica – e che, rimanendo, avrei perso un sacco di opportunità. Torno in Inghilterra perché lì ho più possibilità di fare ricerca. È stata una decisione sofferta e non ho voglia di parlarne“.

La dottoressa Pastore era stata una bandiera della battaglia per vedere più donne ai vertici accademici in Italia. Questa vicenda, di certo, non è una bella figura ne per lei ne per la Scuola. Ora per coprire la sua cattedra di scienze si dovrà indire un nuovo concorso e nel frattempo sarà necessariamente un uomo a prendere il suo posto. Secondo la docente il fatto che al momento la Scuola Normale sia priva di un direttore ha reso tutto più complicato. Con la carica vacante è stato difficile trovare una controparte con cui negoziare una soluzione meno drastica e questo non ha aiutato.

La posizione dell’ateneo

Un professore della Normale deve essere della Normale e basta – hanno dichiarato dall’ateneo – Deve potersi dedicare al cento per cento agli studenti. È una scelta di vita, oltre che di responsabilità“. A parlare è Andrea Ferrara, docente di Cosmologia e preside della facoltà (“Classe” la chiamano in quell’istituto) di Scienze. “La Scuola – insiste – è fatta da 40 docenti e abbiamo bisogno di tutti. La nostra è considerata un’eccellenza anche perché costruiamo giorno per giorno il rapporto con gli allievi. Il professore deve avere qualità sia scientifiche che etico-morali“.

Riguardo la presunta scarsa competitività della Normale di Pisa, sostenuta dalla dimissionaria Annalisa Pastore, il dottor Ferrara ha così risposto: “In Europa siamo l’università con il maggior numero di ‘Grant’ finanziati rispetto al numero di docenti e, sempre considerando la bassa percentuale di professori, siamo riusciti ad aggiudicarci ben 15 “Prin” (progetti di rilevante interesse nazionale). Abbiamo un laboratorio nuovo di zecca nella sede restaurata di San Silvestro che, purtroppo, è ancora fermo. Speravamo fosse lei a guidarlo, ora dovremo trovare la persona giusta“.

Stando a queste dichiarazioni sembrerebbe che non ci fosse molto da invidiare al college inglese. Evidentemente le valutazioni della Biologa sono state di diverso avviso. Di sicuro da entrambe le parti si è persa un’occasione di reciproco miglioramento.

#FacceCaso

Di Tommaso Fefè

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