Senza alcun dubbio, in viaggio in Islanda ci si va per vedere la natura, anche perché di persone ce ne sono ben poche (hehe). Oggi vediamo il primo ge
Senza alcun dubbio, in viaggio in Islanda ci si va per vedere la natura, anche perché di persone ce ne sono ben poche (hehe). Oggi vediamo il primo geyser attivo della mia vita!
Di come sono capitata in Islanda, insieme alla mia coinquilina, totalmente a caso, senza aver organizzato assolutamente nulla ve l’ho raccontato nella prima puntata. Ora entriamo nel cuore del mio viaggio in Islanda: ci facciamo trasportare dalla natura spettacolare.
Secondo giorno: che dobbiamo fare?
Una volta aperti gli occhi nel nostro lettino scricchiolante del Kex Hostel di Reykjavík ci rendiamo conto, forse per la prima volta, che siamo veramente in Islanda e che non abbiamo la più pallida idea di cosa fare!
Ci svegliamo presto perché siamo eccitatissime e vogliamo vedere tutto, ma con nostro stupore facendo una passeggiata per il centro ci accorgiamo che qui è peggio della Spagna. Tutto apre alle 11, compreso il Tourist Information, forse perché è domenica? Vabbè, girovaghiamo un pochino e al primo Tourist Information ci fiondiamo dentro e ricopriamo il povero ragazzo di mille domande. Risultato? Almeno per il giorno successivo abbiamo un piano!
La carne di squalo ha un sapore terribile
Alle 11 (finalmente) apre il mercatino di Reykjavík (Mercatino delle pulci Kolaportio). Non aspettatevi chissà che mercato, è piccolino e ha un po’ di banchetti. Per lo più si vendono guanti e cappelli: io ne approfitto per comprare i miei, perché sono stata così furba che sono partita per il mio viaggio in Islanda senza guanti e cappello. Ma la parte più interessante è quella in fondo: il cibo. Ci sono due/tre bancarelle di pesce e una di dolci. Ma la cosa veramente interessante è che quasi tutto si può assaggiare gratis!
Per prima cosa ci fiondiamo sul di salmone e rimaniamo ESTASIATE, dopodiché proviamo anche qualcosa di più esotico. Non è possibile assaggiare la carne di balena, ma quella di squalo sì: ne prendiamo un pezzetto piccolo piccolo, l’odore è molto forte e per niente invitate. Risultato: io lo mando giù con fatica, Raffa invece non ce la fa, lo deve sputare!
Le piscine islandesi
In Islanda quella delle piscine è proprio una tradizione. Tutti gli islandesi hanno come minimo l’abbonamento annuale a una piscina. Generalmente nelle città (o paesi) c’è sempre una piscina. Non è come qui in Italia, in Islanda c’è una piscina classica con acqua fredda per intenderci, e una serie più o meno lunga di piscine calde con diverse gradazioni, ampiezze ecc. Trascorrere un pomeriggio in piscina con gli amici è un classico, e così il nostro primo pomeriggio a Reykjavik lo trascorriamo così: che relax!
Alla scoperta del “Golden Circle”
Essendo noi non provviste di auto, il secondo giorno decidiamo di affidarci a un tour organizzato. Scegliamo quello del “Golden Circle”, si tratta di un tour di 6/7 ore a bordo di un piccolo pulmino che condividiamo con altre cinque persone e una simpaticissima guida.
Iniziamo subito con gli effetti speciali: la prima tappa sono le cascate di Gullfoss, che secondo la classifica mondiale delle cascate sono incluse tra le 10 più belle del mondo. Effettivamente qui qualche foto rende meglio l’idea!
Si prosegue verso la Secreet Lagoon, a differenza della piscina del giorno prima qui ci troviamo davanti a una meravigliosa “vasca” naturale (la prima di una lunga serie), immersa nella natura e con vera acqua termale.
Dopo esserci cucinate e rilassate per benino, è finalmente il momento di mangiare. Il pranzo è incluso nel nostro pacchetto e arriviamo in una meravigliosa serra, o meglio una “greenhouse”. Qui producono pomodori deliziosi che abbiamo il piacere di assaggiare, il tutto in modo totalmente sostenibile. La serra, infatti, viene riscaldata attraverso l’uso dell’acqua calda delle sorgenti naturali e non viene impiegato alcun tipo di pesticida. Ve lo posso assicurare, quei pomodorini non avevano nulla da invidiare ai nostri!
Infine, giungiamo al posto che tanto aspettavamo: i geyser. Non sappiamo bene cosa aspettarci, la guida ci ha spiegato che non tutti i geyser fanno il famoso getto d’acqua, la maggior parte sono inattivi e sono solo pozze d’acqua bollente. Ma nel sito che visitiamo noi (Strokkur geyser) abbiamo l’onore di vederne uno attivo, questo geyser che spruzza ogni 4/5 minuti fa dei getti che arrivano a circa 40 m di altezza. Una vera meraviglia! Alla puzza di zolfo ormai ci siamo abituate.
La vera domanda è: cosa faremo domani per continuare il nostro viaggio in Islanda?
P.S: Per tutti coloro che hanno voglia di esplorare qualche altro strano posto del mondo, consiglio gli altri miei racconti di viaggio, c’è solo l’imbarazzo della scelta: Albania, Grecia, Macedonia, Croazia, Romania, Ungheria, Moldavia, Transnistria, Serbia, un piccolo focus su Lisbona e uno su Parigi, un reportage sul mio viaggio in Ladakh, la regione dell’India che si trova sulle montagne dell’Himalaya e del Karakorum (parte 1, parte 2, parte 3, e parte 4), e infine un reportage del mio viaggio “alternativo” in Kenya (parte 1, parte 2, parte 3, parte 4, parte 5)
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