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A scuola con…Nicolò Zaniolo

A scuola con…Nicolò Zaniolo

Che scuola hanno frequentato i calciatori italiani? Ve lo diciamo noi in questa nuovissima rubrica. Terzo episodio: Nicolò Zaniolo. Vi siete mai chie

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Che scuola hanno frequentato i calciatori italiani? Ve lo diciamo noi in questa nuovissima rubrica. Terzo episodio: Nicolò Zaniolo.

Vi siete mai chiesti quale scuola avessero frequentato da adolescenti calciatori del calibro di Buffon, Chiellini o Verratti? Noi sì. E per risponderci (o meglio, per rispondervi) abbiamo ideato una nuova rubrica nella quale ogni settimana ripercorreremo la carriera scolastica di uno sportivo.

Dopo aver dato un’occhiata alla vita scolastica di Daniele De Rossi e Ciro Immobile, restiamo nella Capitale per scoprire come se la cavava l’ultimo arrivato: Nicolò Zaniolo. Trequartista della Roma classe 1999, Nicolò ha debuttato in Serie A quest’anno, impressionando tutti fin da subito.

Zaniolo ha infatti mostrato un talento ed una personalità insoliti per un ragazzo della sua età ed è proprio per questo che oggi i tifosi giallorossi lo considerano il potenziale erede di Francesco Totti. E pensare che appena tre anni fa la Fiorentina, ritenendolo non all’altezza, lo scartò, costringendolo ad abbandonare Firenze, dove aveva trascorso gli ultimi sei anni della sua vita.

Sei anni passati a fare la spola tra il campo e…la scuola. Già, ma quale scuola? E’ presto detto: la Fiorentina School, un liceo scientifico ad orientamento sportivo, nato nel settembre del 2013 dalla collaborazione tra il club viola e l’Istituto dei Padri Scolopi, sito in Via La Marmora 35.

A detta del papà Igor (ex calciatore attivo in Serie B tra il 2002 e il 2005) Nicolò non se la cavava neanche malissimo a scuola. Fu però costretto ad abbandonare gli studi alla fine del terzo anno, dal momento che gli allenamenti mattutini della Primavera non gli permettevano più di frequentare con continuità.

Igor accettò a malincuore la scelta di suo figlio, consapevole che nella carriera un calciatore certi sacrifici sono quasi necessari. Mamma Francesca, invece, all’inizio ci rimase un po’ male; avrebbe voluto che Nicolò prendesse almeno il diploma. Non poteva sapere che di lì a qualche anno sarebbe stata sulle tribune dello Stadio Olimpico a gridare “Niki” in preda alla gioia e alla commozione.

#FacceCaso

Di Gabriele Scaglione

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