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Addio libri: il nuovo metodo d’insegnamento con le Flipped Classrooms

Addio libri: il nuovo metodo d’insegnamento con le Flipped Classrooms

Se da una parte il metodo d'insegnamento tradizionale continuamente ad essere il più utilizzato, dall'altra qualcuno ne ha adottato uno alternativo.

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Se da una parte il metodo d’insegnamento tradizionale continuamente ad essere il più utilizzato, dall’altra qualcuno ne ha adottato uno alternativo.

Da qualche anno a questa parte ci si lamenta costantemente della presunta obsolescenza del metodo d’insegnamento impiegato nella stragrande maggioranza delle scuole italiane. Si invoca di continuo un cambiamento che sembra non arrivare mai ma che in realtà da qualche parte già c’è stato.

Ispirandosi ai visionari sistemi scolastici delle scuole del Nord Europa (i paesi scandinavi sono stati tra i primi ad introdurre tablet e smartphone in classe), alcuni istituti nostrani hanno infatti tentato di “darsi una rinfrescata” proponendo programmi didattici decisamente innovativi.

Tra questi ultimi spicca sicuramente quello dell’Istituto Cellini di Valenza (una piccola località che si trova in provincia di Alessandria), dove l’attuale dirigente scolastico, la prof Maria Teresa Barisio, ha ideato, ispirandosi alle svedesi flipped classrooms, le cosiddette “classi rovesciate”. Con queste due parole si fa riferimento ad un modo di fare lezione assolutamente inedito qui in Italia.

Un modo di fare lezione che sfrutta nella maniera migliore possibile gli eccezionali dispositivi tecnologici che abbiamo oggi a disposizione. Gli studenti, infatti, seguono le loro lezioni a casa, seduti comodamente davanti al PC, mentre a scuola ci si limita a discutere l’argomento appreso.

E i libri? Vengono tradotti in digitale o occasionalmente raccattati in biblioteca ma, udite udite, non sono affatto obbligatori. E chi non possiede un computer come fa? Il Cellini ha ovviamente pensato anche a questo e, grazie ad una collaborazione con Google Italia, è riuscita a mettere a disposizione di ogni suo singolo studente un computer nuovo di zecca da utilizzare per seguire le lezioni.

Il metodo, una volta superata l’iniziale fase di sperimentazione, è stato adottato in tutti gli indirizzi (scientifico, linguistico e artistico) dell’istituto piemontese e dopo 4 anni possiamo dire che tutto sommato funziona. Se non altro l’interesse mostrato dai ragazzi nei confronti delle materie sembra essere aumentato e la loro svogliatezza sembra essere stata rovesciata, come le classi.

#FacceCaso

Di Gabriele Scaglione

COMMENTS

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    Ve lo dico ancora i Tablet non servono a Niente togliamoli dalle Clasi i Libri Tradizionali Cartacei sono molto molto meglio! Si Impara di Più, ve lo garantisco, allora tutti diventiamo Stupidi (Senza Offesa) il Libro Cartaceo si apprende meglio, si memorizza meglio, sarà peggio per voi VI STA’ BENE!!

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