Un progetto realizzato dalla collaborazione tra Uildm (Unione italiana lotta alla distrofia muscolare) e scuole di moda di tutta Italia dimostra che c
Un progetto realizzato dalla collaborazione tra Uildm (Unione italiana lotta alla distrofia muscolare) e scuole di moda di tutta Italia dimostra che chiunque può essere alla moda, contro ogni stereotipo.
Un progetto contro gli stereotipi, un progetto contro i canoni di bellezza pre-impostati, un progetto che mette al centro la distrofia muscolare e dimostra come tutte le ragazze e tutte le donne possono essere eleganti, belle e sexy: la distrofia muscolare non è e non sarà un ostacolo.
Il progetto tra Uildm e scuole di moda
L’iniziativa di cui parlo in questo articolo è un emozionante progetto nato dalla collaborazione tra Uildm (Unione italiana lotta alla distrofia muscolare) e scuole di moda italiane. La tematica attorno alla quale si è sviluppato il progetto è stata: il “diritto all’eleganza“.
A studenti e studentesse delle scuole di moda è stata proposta una sfida. La consegna del progetto proponeva alle scuole di vestire delle modelle. Le modelle, questa volta erano ragazze costrette a doversi muovere in carrozzina.
Le stiliste di Pavia si aggiudicano il primo premio
Dopo mesi di studi e di lavori per portare a termine la sfida proposta da Uildm il primo premio se lo aggiudicando le studentesse di Pavia. La scuola di moda ad essere premiata è la “Ipsia Luigi Cremona” di Pavia. Una giuria popolare ha infatti votato l’abito ideato e realizzato dalle studentesse di Pavia come il più bello.
Oltre alla realizzazione dei capi d’abbigliamento in sé e per sé, il progetto ha concesso a tutti i partecipanti un approfondimento di questo delicato argomento. Si parla poco di distrofia muscolare e di sicuro non siamo abituati a pensare a una modella in carrozzina. Ma la bellezza e il diritto all’eleganza di certo non sono una prerogative solo di alcune donne. Il progetto a concesso di entrare nel profondo di questa tematica e di ascoltare le necessità di tutte le donne che sono costrette ad un tipo diverso di vita.
Un progetto degno di nota che speriamo possa essere d’esempio per altre iniziative!
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