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Nasce a Bologna una biblioteca dedicata a Umberto Eco

Nasce a Bologna una biblioteca dedicata a Umberto Eco

Oltre trentamila libri della collezione privata di Umberto Eco traslocheranno all'Università di Bologna. In allestimento un'ala apposita. Umberto Eco

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Oltre trentamila libri della collezione privata di Umberto Eco traslocheranno all’Università di Bologna. In allestimento un’ala apposita.

Umberto Eco, scrittore, semiologo, traduttore e filosofo, venuto a mancare ormai tre anni fa, ha lasciato una eredità bibliografica immensa. E non si tratta solo delle sue opere letterarie, ma dell’intera collezione privata di libri. Ne possedeva in casa un’enorme quantità. Si parla di oltre trentamila volumi che la famiglia ha sempre voluto mettere a disposizione della collettività. Ora sembra che il desiderio sia in via di realizzazione.

Eco era professore di semiotica generale all’Università di Bologna. Ebbe la cattedra nel 1975 e la mantenne fino alla sua morte. Proprio la biblioteca dell’ateneo felsineo diventerà la nuova casa di tutti quei libri. In suo onore verrà allestita un ala apposita per trovare posto alle migliaia di testi. Che comunque non entreranno tutti. 1200 circa, infatti, finiranno alla Biblioteca Braidense di Brera.

Il progetto dell’Università consiste nella ristrutturazione completa di in un’ala della “BUB” (Biblioteca Universitaria di Bologna), replicando per intero la scaffalatura aperta presente nella casa dello scrittore a Piazza Castello a Milano. Colori e dimensioni saranno come quelli della biblioteca originale.

I libri

Gli interessi di Umberto Eco, come lui stesso ha affermato in più occasioni, abbracciavano molti temi, spaziando dal Medioevo, di cui era profondo conoscitore, ai mass media, che lo incuriosivano particolarmente. Questa sua apertura verso le novità lo ha reso un’intellettuale estremamente dinamico e artisticamente produttivo. E ha fatto sì che la sua collezione annoverasse un gran numero di generi letterari diversi.

Tra i volumi si trovano opere di narrativa e testi a lui dedicati. Saranno inoltre messi a disposizione tutti i libri da lui scritti e, in piena continuità con lo stile e il carattere che lo contraddistinguevano, quelli che lui definiva “dei cretini”. Vale a dire tutti quelli di autori con cui non si trovava d’accordo o dei quali non condivideva il contenuto. Che però leggeva comunque. E per essi sarà creata un’ulteriore sotto-sezione apposita dove raggrupparli.

Verranno messi insieme e catalogati i preziosi appunti privati, i libri autografati di suo pugno e quelli con dediche particolari. Soprattutto per via di questa enorme mole di lavoro archivistico da dover mettere a punto, per ora rimane ancora incerta la data definitiva di apertura.

#FacceCaso

Di Tommaso Fefè

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