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Makoko Floating School: una scuola galleggiante

Makoko Floating School: una scuola galleggiante

Makoko Floating School non è una scuola come tutte le altre. Non si trova né in città, né in cima ad una collina... è sull'acqua! La Makoko Floating

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Makoko Floating School non è una scuola come tutte le altre. Non si trova né in città, né in cima ad una collina… è sull’acqua!

La Makoko Floating School, infatti, è proprio “una scuola galleggiante” e sorge nella laguna di Lagos nell’omonimo villaggio di pescatori fondato nel XVIII secolo tra le palafitte dove vive una comunità di quasi 100.000 abitanti. È un edificio sostenibile al cento per cento, dai materiali scelti all’attenzione per l’uso di fonti rinnovabili. La composizione generale del progetto è una sezione triangolare con le aule situate al secondo piano e un’ulteriore aula a cielo aperto sotto il tetto. Una particolarità interessante è che i bambini vi si recano in canoa.

Il legno è il materiale principale sia della struttura (realizzata dall’architetto nigeriano Kunle Adeyemi) che delle schermature con persiane orientabili, che garantiscono ai bambini il giusto comfort, mantenendo le aule ombreggiate e fresche. Riparati dal sole, mentre usufruiscono anche di uno spazio interamente verde e di un piccolo parco giochi, gli studenti sono un ottimo portavoce di un messaggio di architettura sostenibile per l’ambiente e per la comunità.

Infatti la Makoko Floating School è sostenibile al 100%. È. stata realizzata con un costo molto basso (circa 6000 dollari), 256 barili di plastica, che sorreggono la struttura e molto legno e si avvale di pannelli solari installati sul tetto che le garantiscono l’autonomia energetica, mentre un sistema di recupero di acqua piovana permette di utilizzarle nelle toilettes. La scuola, che si può adattare a qualsiasi impiego trasformandosi in abitazione o anche in ospedale, potrebbe diventare un modello per intere comunità costiere.

Un progetto come questo è un segnale forte per le comunità come Makoko, che negli ultimi anni hanno cercato di arginare le difficoltà legate alle inondazioni con interventi di recupero e bonifica dell’acqua dai fondali oceanici. A sostenerlo lo stesso studio di architettura (Nlè Architects dove lavora Adeyemi) che vorrebbe dare vita ad un’intera comunità galleggiante anche per risolvere il problema degli sfratti che colpisce gli abitanti della baraccopoli di Makoko.

Persino un’ organizzazione ecologica locale, il think tank Homef (The Home of Mother Hearth Foundation) chiede al governo nigeriano di adottare la scuola galleggiante come modello da replicare anche nelle altre comunità costiere come misure di adattamento al cambio climatico.

Inoltre, la comunità di pescatori potrebbe avere un nuovo futuro, risolvendo il problema di palafitte abbattute e abitanti sfrattati con scarso preavviso per la riqualificazione del lungomare di Lagos, che il governo vuole rendere da anni più attraente per gli affari nigeriani, i turisti e gli investitori stranieri.

#FacceCaso

Di Marta Mari

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