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La Scuola 3.0 vola e atterra gli scettici

La Scuola 3.0 vola e atterra gli scettici

Uno studio statistico ha evidenziato quanto le performance di chi beneficia dei metodi della Scuola 3.0 siano sorprendenti, zittendo di fatto gli scet

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Uno studio statistico ha evidenziato quanto le performance di chi beneficia dei metodi della Scuola 3.0 siano sorprendenti, zittendo di fatto gli scettici.

Abbiamo già appurato come dalle Prove Invalsi 2019 sia emerso un quadro dell’Italia scolastica a dir poco preoccupante. Per molti studenti la matematica rimane infatti una chimera, per altri lo è invece l’inglese o, peggio ancora, quella che dovrebbe essere la nostra madrelingua: l’italiano.

E’ chiaro insomma che ci ci sono evidenti difficoltà nell’apprendimento, dovute tanto alla pigrizia dei ragazzi quanto all’obsolescenza di un metodo di insegnamento ormai superato. Ragion per cui chi ha provato a rivoluzionare il modo di fare scuola ha ottenuto risultati di gran lunga migliori.

Stiamo parlando della cosiddetta Scuola 3.0, termine che sta ad indicare quell’insieme di didattiche innovative che sono state sperimentate in alcuni istituti nostrani e che finalmente hanno dato i loro frutti. Uno studio statistico condotto da Indire in collaborazione con l’Università di Tor Vergata ha infatti evidenziato che oltre il 60% di chi ne beneficia ottiene risultati sopra la media agli Invalsi.

Merito dei dibattiti costruttivi che si tengono in classe o delle già citate flipped classroom? Poco importa, quel che conta è che la Scuola 3.0 funziona e adesso anche gli scettici dovranno fare un passo indietro di fronte all’evidenza schiacciante dei numeri raccolti da Indire.

Quegli stessi numeri che però testimoniano anche come questi metodi di insegnamento alternativi siano tanto efficienti quanto lenti nella loro diffusione. Quello della flipped classroom ad esempio è un sistema inventato da Jonathan Bergmann e Aaron Sams nel lontano 2007. In Italia nel 2015, ben 8 anni dopo, era utilizzato in appena 120 sezioni.

Oggi la sua espansione prosegue ma continua a farlo con scarsa rapidità. La speranza, quindi, è che i risultati di questa indagine possano dare un impulso decisivo alla distribuzione di questo e di altri mezzi educativi all’avanguardia. Perché se la scuola è malata, la Scuola 3.0 potrebbe rappresentare la sua unica cura.

#FacceCaso

Di Gabriele Scaglione

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