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Giochi e videogiochi, crescere connessi

Giochi e videogiochi, crescere connessi

I giochi e i videogiochi insegnano ai ragazzi le regole del mondo adulto. Ma, a volte, smettere di giocare può essere davvero troppo complicato. Quan

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I giochi e i videogiochi insegnano ai ragazzi le regole del mondo adulto. Ma, a volte, smettere di giocare può essere davvero troppo complicato.

Quanto è importante il gioco nella crescita di un bambino? E quanto lo può essere la sua evoluzione, ossia il videogioco?

Giochi…

A sentire Jack Shonkoff, moltissimo. Secondo il diretto re del centro di sviluppo dei bambini di Harvard, infatti, non è un caso che i giochi “classici” siano uguali in tutto il mondo. Chi non ha mai sentito parlare di nascondino, acchiapparella, un-due-tre-stella (che poi è “stai lì”, ma ormai per tutti è “stella”) alzi la mano. Nessuno?

Questo perché sono, sempre secondo Shonkoff, rappresentazioni di rituali arcaici, che permettono di sviluppare abilità sociali fondamentali, che ci renderanno in seguito gli adulti che saremo. Organizzare una strategia, adattarsi al cambiamento, risoluzione di problemi complessi: sono tattiche che stanno alla base sia del gioco che della vita adulta.

…e videogiochi?

Queste dinamiche si sono poi evolute col tempo. Siamo nel 2019 e i videogiochi spopolano. Playstation, xbox, nintendo portatili, sono tutti “aggeggi”, come direbbe una nonna qualsiasi, che si trovano fra le mani di un qualunque bambino/ragazzo.

E il sistema di fondo è sempre lo stesso: regole cui doversi adeguare, ambienti cui adattarsi e strategie da costruire man mano. Ma, come dice in un recente articolo Andrea Visconti, “imprenditore digitale e content creator esperto nella relazione fra bambini e tecnologia”, nel videogioco c’è un più: la connessione.

Qualche anno fa si facevano giochi locali perché si viveva in una comunità locale, oggi si fanno giochi connessi che danno la possibilità ai ragazzi di imparare a vivere in una mondo connesso”.

Il rischio

Secondo Nora Volkow, direttrice del National Istitute on Drug Abuse, giocare a un videogioco potrebbe recare problemi dal punto di vista dell’”appagamento”. Dover interrompere un videogioco può non essere facile, infatti, per molti ragazzi.

I videogame sono concepiti per offrire piccole ricompense ogni tot, e ciò fa sì che chi ci giochi possa non sentirsi mai realmente appagato. Da qui, la difficoltà nello staccarsi dal gioco, volendo continuare ancora e ancora.

#FacceCaso

Di Giulio Rinaldi

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