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Francavilla, daje de tacco…anzi no

Francavilla, daje de tacco…anzi no

La preside di un liceo del comune abruzzese ha emanato un provvedimento che ha come oggetto qualcosa di molto particolare: le scarpe col tacco. In pr

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La preside di un liceo del comune abruzzese ha emanato un provvedimento che ha come oggetto qualcosa di molto particolare: le scarpe col tacco.

In principio fu il dress code, con l’esplicito divieto per gli studenti di presentarsi a scuola scosciati. Poi alcuni presidi cominciarono a puntare il dito contro le acconciature un po’ troppo sopra le righe di certi ragazzi. E adesso è arrivato anche il turno delle scarpe coi tacchi.

Il dirigente scolastico dell’“Alessandro Volta”, un liceo scientifico abruzzese con sede a Francavilla, ha infatti proibito di indossare calzature con un tacco più alto di 6cm e infradito. Il “veto”, però, non è rivolto agli alunni, bensì ai professori e al personale ATA!

A questo punto la domanda sorge spontanea: perché? Beh, pare che la preside abbia particolarmente a cuore la salute e la sicurezza dei suoi “dipendenti”. E così ha scelto di prevenire qualunque tipo di infortunio vietando quelle scarpe che non garantiscono una totale stabilità, soprattutto se l’equilibrio è messo a dura prova come accade quando si fanno le scale o si percorrono superfici lisce.

Ma non solo, oltre a rappresentare una potenziale trappola mortale, le calzature col tacco risultano essere anche parecchio dannose per il nostro apparato muscolare. A lungo andare, infatti, possono causare pesanti infiammazioni dell’avampiede come la metatarsalgia e il neuroma di Morton.

Questo perché quando si indossano scarpe di tal genere una porzione massiccia della nostra massa grava sulla punta dei piedi (nel caso di un tacco di 9cm ad esempio questa porzione corrisponde al 76% del peso corporeo), accelerando lo sviluppo dell’alluce valgo e influenzando negativamente la nostra postura.

Insomma, per quanto possa essere obbiettivamente criticabile, bisogna ammettere che la decisione del dirigente scolastico del “Volta” è tutto sommato legittima. Inoltre può essere letta anche come un invito ad essere d’esempio ai ragazzi per fornire un insegnamento che non sta scritto sui libri: la salute è più importante di qualsiasi apparenza, sempre e comunque.

#FacceCaso

Di Gabriele Scaglione

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