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Studenti vs Coronavirus: ecco la reazione al grido “scuole chiuse”

Studenti vs Coronavirus: ecco la reazione al grido “scuole chiuse”

L'emergenza Coronavirus  ha portato alla chiusura di molte scuole in Nord Italia per motivi precauzionali. Gli studenti si dicono d'accordo. Cresce l

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L’emergenza Coronavirus  ha portato alla chiusura di molte scuole in Nord Italia per motivi precauzionali. Gli studenti si dicono d’accordo.

Cresce la preoccupazione in Italia per la diffusione del Coronavirus. Nelle zone dove si sono registrati i primi focolai, in Lombardia e Veneto, le scuole, come molti altri edifici pubblici, sono chiuse. Ma anche fuori dalle “zone rosse” alcuni istituti hanno deciso autonomamente di far restare a casa gli studenti. E molti di loro sembrano essere d’accordo con questo provvedimento.

Al di là delle facili ironie sulla felicità dei ragazzi per non dover stare in classe, secondo un sondaggio di Skuola.net anche i più giovani sono preoccupati dal possibile contagio. La maggior parte sembra proprio aver perfettamente preso coscienza della gravità della situazione.

Sei su dieci, tra quelli che abitano nelle zone più a rischio si sono detti totalmente favorevoli al provvedimento. In tutto il paese due su tre vorrebbero che la chiusura riguardasse tutti gli istituti. E sono quasi un terzo quelli che, pur appoggiando la chiusura precauzionale, sostiene che non basterà per fermare il contagio. Tutti o quasi, in entrambe le regioni focolaio del Nord, affermano di aver cambiato stile di vita. Il 57% si sta tenendo alla larga dai luoghi più affollati, il 22% sta addirittura evitando di uscire quando non è necessario.

Ma il fatto di essere costretti a restare a casa non significa perdere ore di studio. Oltre il 60% ha dichiarato che sta dedicando più tempo del solito ai libri. Per restare al passo col programma o per ripassare quanto già fatto in vista della ripresa delle lezioni. In questo senso, le stesse scuole stanno dando una mano ai ragazzi. Per un quinto degli scolari le rispettive scuole hanno già attivato formule “a distanza” per l’insegnamento. Smartphone e tablet danno una grossa mano e i social network, per una volta, si dimostrano veramente utili e non solo dilettevoli.

Insomma, la scuola, pure in tempi di epidemie e quarantene, si dimostra resiliente e dà fondo a tutte le sue risorse per adempiere i propri compiti. E i giovani, a dispetto dei luoghi comuni, sembrano apprezzare eccome gli sforzi.

#FacceCaso

Di Tommaso Fefè

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