La nostra televisione nazionale, la RAI, trasmetterà dalla prossima settimana lezioni per scuola primaria e secondaria. Insegnandoci come una volta.
La nostra televisione nazionale, la RAI, trasmetterà dalla prossima settimana lezioni per scuola primaria e secondaria. Insegnandoci come una volta.
E se la Rai non trasmettesse più solo intrattenimento, più o meno puro tra film, tg e programmi vari, ma tornasse nelle case degli italiani come una volta? Se tornasse ad insegnare, oltre che ad intrattenere? Cosa succederebbe?
Se lo devono essere chiesto i vertici della Tv nazionale, perché dalla prossima settimana si parte con le lezioni in diretta.
I vecchi tempi
I nostri padri e i nostri nonni certamente ricordano: “Non è mai troppo tardi. Corso di istruzione popolare per il recupero dell’adulto analfabeta”. Il programma, andato in onda tra il 1960 e il 1968 (la prima edizione), vedeva un maestro e pedagogo, Alberto Manzi, insegnare alla lavagna grammatica e sintassi agli italiani che non erano riusciti a finire la scuola primaria.
Si dice che grazie al lavoro di Manzi quasi due milioni di persone fossero riuscite a terminare con successo la 5° elementare. Un risultato strabiliante, se pensate che all’epoca non tutti avevano la tv in casa. Insomma, come il boom economico, il dopo guerra portò anche ad un boom culturale.
Ma torniamo a noi
Tornando ai nostri tempi, lasciano pochi dubbi le parole che Fabrizio Salini, amministratore delegato della Rai, ha rilasciato in un’intervista al Sole 24 Ore: “La nostra reazione all’emergenza è stata rapida. Abbiamo ampliato gli spazi formativi, assicurando una copertura da servizio pubblico”.
“(Diverse) produzioni stanno partendo, tra cui una dedicata agli studenti che affrontano la Maturità e un programma live per i ragazzi, anche questo totalmente nuovo, di 3 ore al giorno, dal lunedì al venerdì”.
Proprio la prossima settimana, dunque, inizieremo a poter usufruire di un percorso di didattica a distanza con lezioni in diretta per le scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado. Il tutto in accordo e con il placet del Miur, ovviamente.
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