Come cambierà la scuola? Sono tante le ipotesi e altrettante le polemiche. Intanto vediamo come sta andando in Cina la riapertura delle scuole. Dopo
Come cambierà la scuola? Sono tante le ipotesi e altrettante le polemiche. Intanto vediamo come sta andando in Cina la riapertura delle scuole.
Dopo essere stato il primo Paese colpito dal Covid, la Cina è stata anche il primo Paese a esserne uscita. Le scuole e le università poco a poco hanno ripreso e infine il 6 maggio studenti e studentesse sono tornati a scuola anche nella provincia dell’Hubei. Qui in Italia i dubbi sono ancora tanti, troppi e altrettante sono le polemiche che contraddistinguono ogni nuova proposta della Ministra Azzolina. Vediamo come sono andate le cose in Cina. Come è stata strutturata la riapertura delle scuole nella Repubblica Popolare?
La riapertura delle scuole in Cina. Nulla è come prima.
Tante sono le cose che sono cambiate con la nuova riapertura delle scuole dopo il Covid (due mesi in ritardo rispetto al normale calendario cinese). In effetti, a giudicare da come la Cina ha ripreso una sorta di normalità è proprio vero che “nulla sarà come prima”.
Innanzitutto, alunni e alunne cinesi, che erano abituati a trascorrere tra i banchi moltissime ore al giorno, hanno visto ridursi molto i loro orari. Per esempio, come riporta Internazionale, a Pechino le scuole ora chiudono alle 15.30, prima invece si poteva rimanere a scuola fino a dopo cena per continuare a studiare. Molte scuole hanno installato i famosi scanner per misurare la temperatura. Ogni classe ora può ospitare non più di 20 alunni. Infine, le mascherine sono sempre obbligatorie e in molti casi distribuite direttamente dalle scuole. Ovviamente cercare di mantenere le distanze di sicurezza è sempre richiesto.
Anche a Wuhan si torna tra i banchi. Sì ma come?
Il 6 maggio dopo tanti mesi a casa anche gli studenti e le studentesse della città di Wuhan, primo focolaio del Covid-19, sono tornati a scuola. Quali sono le modalità che sono state adottate?
Le foto pubblicate sono veramente impressionati. Per esempio, cliccando qui potete vedere una bella serie di fotografie pubblicate da Sky Tg 24 che rende molto bene l’idea di come le cose stiano procedendo a Whuan. Le scuole che hanno riaperto sono 83 istituti superiori e 38 professionali. In molti casi ogni banco ha il proprio separatore in plastica trasparente. Tutti i banchi sono ben separati l’uno dall’altro e tutti indossano le mascherine. Inoltre ogni alunno, ogni alunna e tutto il personale docente e non solo prima di poter far ritorno a scuola ha dovuto sottoporsi a dei test sanitari obbligatori per accertare di non essere infetti.
A Whuan come in molte altre città cinesi, in realtà, sono tornati a scuola solamente gli studenti e le studentesse dell’ultimo anno di scuole superiori che hanno la necessità di preparare e superare l’esame del Gao Kao necessario per l’ammissione all’università.
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