Proteste, false elezioni, sequestri di persone, repressione: cosa sta succedendo realmente in Bielorussia dopo le ultime elezioni del 9 agosto. Sicur
Proteste, false elezioni, sequestri di persone, repressione: cosa sta succedendo realmente in Bielorussia dopo le ultime elezioni del 9 agosto.
Sicuramente ne avrete sentito parare alla tv, alla radio, magari anche sui social. In questo articolo cercherò di fare una panoramica su cosa sta succedendo nelle ultime settimane in Bielorussia, chiamata anche “ultima dittatura d’Europa”.
Elezioni del 9 agosto 2020
L’attuale presidente bielorusso Lukashenko, secondo i dati ufficiali avrebbe vinto le elezioni con l’80% dei voti. Lukashenko è al potere da ormai 26 anni e questo sarebbe il suo sesto mandato. La sua prima elezione vinta realmente (perché tutte le successive sono sempre state manipolate) si tenne 1994. Poco dopo la vittoria ha iniziato a impostare la sua “dittatura”, ha cambiato la costituzione, ha preso i pieni poteri, ha limitato fortemente le libertà personali e sociali della popolazione. Sono spariti i quotidiani indipendenti, così come la televisione è diventata monopolio di stato.
Cresce l’opposizione
Nei mesi precedenti alle elezioni di agosto la popolazione ha iniziato a mostrate cenni di stanchezza. Ha molto influito sulla situazione la pandemia di Covid, che ovviamente Lukashenko ha prontamente negato. Come risultato alle elezioni ha deciso di candidarsi anche Sergei Tikhanovsky, poco dopo colpevole di aver organizzato delle proteste è stato immediatamente arrestato. Sua moglie, Sviatlana Tsikhanouskaya ha deciso dunque di presentarsi alle elezioni al posto suo sfidando così Lukashenko. Sviatlana aveva tutte le carte in regola per vincere e anche un grande supporto da parte della popolazione che ormai da mesi manifestava nelle piazze: i sondaggi la davano come favorita. E com’è possibile che allora Lukashenko abbia vinto con una maggioranza dell’80%? In realtà è stato proprio questo risultato, totalmente manipolato secondo le opposizioni, ad infuocare le manifestazioni.
Cosa è successo dopo le elezioni
Dopo i risultati delle elezioni, Sviatlana Tsikhanouskaya ha subito denunciato i risultati, infiammando le manifestazioni. Intere città sono state bloccate e la sera manifestanti e forze dell’ordine si sono scontrati. Centinaia gli arresti e le violenze inaudite contro i manifestanti. Sviatlana è stata costretta a fuggire in Lituania dove ha trovato protezione politica sotto il Governo di Vilnius. Come se non bastasse, il Governo, in risposta al caos e alle manifestazioni ha bloccato internet per tre giorni. Probabilmente con lo scopo di non far uscire dal Paese informazioni sulla durissima repressione.
La situazione oggi in Bielorussia
Dopo poco più di una settimana dall’inizio dei fatti la situazione non è per niente migliorata. Migliaia sono le persone arrestate, tra questi anche un giornalista freelance Italiano, Claudio Locatelli, che dopo essere stato rilasciato ha raccontato la sua esperienza straziante nelle carceri bielorusse. Le proteste e gli scioperi continuano imperterriti, ma allo stesso tempo Lukashenko ha dichiarato che non ci saranno nuove elezioni finché lui sarà vivo. In tutto questo ci sono anche 81 persone sparite.
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