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Scuola, anche gli altri si riorganizzano: magari impariamo qualcosa

Scuola, anche gli altri si riorganizzano: magari impariamo qualcosa

La scuola deve ripartire. Così come in Italia, anche gli altri paesi europei stanno riscontrando non poche difficoltà. Vediamo che fanno. In Italia l

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La scuola deve ripartire. Così come in Italia, anche gli altri paesi europei stanno riscontrando non poche difficoltà. Vediamo che fanno.

In Italia la scuola fatica a ripartire. Tra richieste dei professori, tamponi che non vengono effettuati, orari di ingresso scaglionati bocciati dalle regioni, banchi che non arrivano… e chi più ne ha più ne metta… tra un po’ a scuola si andrà “col quasi”.

(Dicesi “col quasi”: espressione di nichilismo adolescenziale, volta al rimandare all’interlocutore la propria non fede nel progetto esposto dallo stesso. “Vincerò le Olimpiadi nel 2024 !” “Seeee, col quasi”. Era importante rendervi partecipi).

Tornando a noi (la parentesi comica serviva a sdrammatizzare un po’) sta scuola cade a pezzi. O meglio, cadrebbe se stesse quantomeno in piedi. Si ritorna? Non si ritorna? Come? Quando? Perché? Coi termometri? Senza termometri? E chi lo sa.

Senti, vediamo che fanno all’estero che magari ci insegnano qualcosa.

Le scuole all’estero, come si comportano?

Francia: si riparte il 1° settembre, obbligo di mascherina per tutti, studenti e professori, tutti i giorni tutto il giorno. E chi le paga ste mascherine? Il governo. Dice.

Belgio: stesso stile. 1° settembre apertura e mascherine per tutti coloro che hanno più di 12 anni.

Spagna: qui regna l’incertezza. Sarà perche parlano la lingua più simile alla nostra? Forse è un problema di idioma allora. (E sì, perché al governo di idiomi di sicuro che ne sono molti). Le lezioni nella penisola iberica, lato est, riprenderanno il 4 settembre. Ma nessuno ne è sicuro, tanto che alcuni sindacati già minacciano scioperi.

Germania: come funziona nel paese locomotiva? La grande Germania ha deciso che ogni Land (regione, anche non propriamente dal punto di vista politico-amministrativo) deciderà in autonomia. Ordunque, potreste dovervi mettere la mascherina a Berlino e non a Monaco, fare test ogni quattro giorni a Brema e non a Francoforte.

Danimarca: qui hanno deciso di dividere le classi in piccole “bolle”. Pochi studenti a contatto, circa una dozzina per classe, uguale pochi contagi. Oltre a ciò, gli ingressi verranno scaglionati e i genitori non potranno entrare, se non in casi limite. E se un alunno o un insegnate risultassero positivi al test? Facile. Tutta la “bolla” in quarantena.

Non male sta Danimarca no?

#FacceCaso

Di Giulio Rinaldi

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