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Manfredi e le belle promesse in una videointervista alle Iene

Manfredi e le belle promesse in una videointervista alle Iene

Il Ministro Gaetano Manfredi ha rilasciato un'intervista alle Iene dove ha illustrato intenzioni e promesse per l'anno accademico che verrà. Le scuol

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Il Ministro Gaetano Manfredi ha rilasciato un’intervista alle Iene dove ha illustrato intenzioni e promesse per l’anno accademico che verrà.

Le scuole sono ricominciate e ora anche le università reclamano attenzione. Stessi problemi, forse ancora più grandi, e stesse incognite che gli atenei di tutta italia si trovano ad affrontare proprio in questi giorni. Dal governo assicurano che sono stati debitamente affrontati tutti i nodi e che l’anno accademico può iniziare. E la voce rassicurante è proprio quella del Ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi. Il titolare del dicastero, infatti, ha rilasciato una videointervista alle Iene dove ha illustrato i provvedimenti e fatto promesse agli studenti sul rientro in sicurezza nelle facoltà.

A cominciare dalle mascherine, che saranno obbligatorie durante le lezioni. Tutti inoltre dovranno misurarsi la temperatura e, come per gli istituti scolastici, ci sarà anche per gli universitari una turnazione in aula.

Solo che, non essendo sempre e ovunque obbligatoria si è pensato ad un sistema su prenotazione. Con un’app sarà facile tenere conto delle disponibilità di posti e organizzare la rotazione. “Da quello che abbiamo visto finora – ha dichiarato il Ministro – il numero di prenotazioni non supera la capienza disponibile, per le prime lezioni. Molti preferiscono seguire le lezioni a distanza. Noi abbiamo preferito privilegiare la scelta dei ragazzi. Sono adulti che sanno cosa devono fare e giustamente scelgono”.

Ma non è solo una questione organizzativa. L’applicazione consentirà anche di controllare quante persone saranno presenti e, in caso di contagio, avere una migliore definizione di chi era in aula per circoscrivere eventuali focolai. Ciò testimonia che non per forza la tecnologia deve rivelarsi un flop, come nel caso di Immuni, ma, al contrario, può anche essere veramente utile per arginare l’epidemia.

Chi non ha fatto il test d’ingresso per colpa del Covid perderà l’anno

Nelle parole di Manfredi comunque non ci sono solo buone notizie e aspettative. Nulla da fare per coloro che non hanno potuto sostenere nei giorni scorsi il test d’ingresso alle facoltà a numero chiuso. Nemmeno se per motivi legati al Covid.

Da quello che sappiamo si parla di circa quaranta persone. Abbiamo chiesto al dipartimento della Funzione pubblica se si poteva immaginare una prova di recupero, ma il tema è la disparità di trattamento con gli altri studenti. Questi quaranta sono studenti malati, pur in un contesto particolare come quello della pandemia. Le norme nazionali prevedono che quando c’è un concorso pubblico (e il test d’ingresso all’università lo è a tutti gli effetti, ndr), una persona, anche se malata, se non si presenta nella data stabilita non può recuperarlo. Come è sempre successo, dunque, anche le aspiranti matricole non possono essere trattate in maniera diversa dagli altri ammalati che non partecipano a un concorso. Far recuperare loro la prova creerebbe una disparità. Al momento non abbiamo avuto l’autorizzazione a fare la prova suppletiva, se le cose in futuro cambieranno saremo più che disponibili. Quindi sì, perderanno l’anno”.

Tutto ok invece per gli Erasmus. In ambito europeo è stato trovato un accordo che consenta la massima flessibilità possibile per i ragazzi che vogliano intraprendere questa esperienza, pur in una situazione così particolare.

Sì, si potrà fare. Abbiamo concordato con l’Unione europea un Erasmus che si potrà fare tutto l’anno, mentre prima era per un semestre, per dare maggiore flessibilità agli studenti. Sarà possibile fare una parte in presenza e una a distanza, qualora ci siano problemi nei paesi di destinazione. Una parte in presenza però ci deve essere sempre, su questo ho insistito molto“.

#FacceCaso

Di Tommaso Fefè

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