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Il lato divertente (e non deprimente) della scuola ai tempi del Covid

Il lato divertente (e non deprimente) della scuola ai tempi del Covid

Arriva dalla capitale una raccolta delle situazioni più strane e paradossali che si sono create nelle scuole a causa delle nuove regole anti-contagio

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Arriva dalla capitale una raccolta delle situazioni più strane e paradossali che si sono create nelle scuole a causa delle nuove regole anti-contagio Covid, facciamoci una meritata risata insieme.

Il Covid, ormai l’abbiamo capito tutti, sta tristemente cambiando i nostri usi e costumi. Così, dal luogo di lavoro, al cinema al supermercato, ogni posto e ogni abitudine è stata rivisitata all’insegna di nuove regole e parole d’ordine: distanziare, igienizzare, “mascherinare” (non cercatelo sul vocabolario).

Anche a scuola, ne abbiamo parlato tanto in questi mesi, sono entrate in vigore nuove misure, indispensabili per una gestione ordinata di questo strano anno scolastico; e se da una parte le notizie sulla pandemia si susseguono di giorno in giorno (che ansia), oggi abbiamo deciso di regalarvi una gioia e raccontarvi delle situazioni più paradossali e divertenti che si sono verificate nel primo mese di rientro post vacanze.

Eccone alcune:

A Cerveteri ad esempio, le maestre di una scuola elementare hanno deciso di mettere fine alla discriminazione nei confronti degli oggetti inanimati e quindi: isolamento e distanziamento per tutti alunni e quaderni… si avete capito bene, le insegnanti per scongiurare ogni pericolo, mettono i compiti dei ragazzi in isolamento per 4 giorni prima di correggerli e non solo: dopo averli corretti via con altri 4 giorni di quarantena prima di riconsegnarli agli alunni (contenti di avere qualche giorno di respiro prima di beccarsi il solito quattro in matematica).

Da un liceo scientifico del quartiere Nomentano, arriva invece la testimonianza di un’alunna che racconta come, nella sua scuola, sia stata dichiarata guerra al sudore (e non per le ragioni che ci potremmo aspettare); le famose goccioline del contagio passano infatti anche da la e quindi: cara partita di pallavolo dell’ora ginnastica è stato bello ma adesso addio (era oraaa), ci fai sudare troppo!

Da Trastevere, giunge invece voce del divieto di raccogliere le penne da terra se non ci si può igienizzare le mani subito dopo… e così, se ai miei tempi (non chiedetemi quanti anni ho) si faceva la guerra per racimolà una penna in più, adesso i pavimenti della scuola sono un cimitero di matite abbandonate (universitari andate a fare razzia se volete).

Per concludere in bellezza, anche le note scolastiche hanno tutto un altro sapore; sentite questa che arriva da una scuola non meglio identificata del centro di Roma raccolta da Repubblica.it: “Nonostante sia stato richiamato dal docente, l’alunno si alza senza permesso per consegnare una mascherina chirurgica stropicciata a un compagno”, ciao eroe, siamo tutti con te!

#FacceCaso

Di Margherita Bonsignore

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