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La scuola si piega ai contagi: vediamo che succede regioneXregione

La scuola si piega ai contagi: vediamo che succede regioneXregione

La scuola è in affanno. E purtroppo non è una notizia, ma una constatazione. Ogni regione va da sola, e il governo non intende chiudere. Mentre i con

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La scuola è in affanno. E purtroppo non è una notizia, ma una constatazione. Ogni regione va da sola, e il governo non intende chiudere.

Mentre i contagi non sembrano fermarsi, siamo ormai sopra i 30mila positivi giornalieri, la Scuola prova come tutti i sistemi a combattere. Da quando ha riaperto, uno dei pallini del governo è non farla chiudere. O meglio, cercare in tutti i modi possibili di rimandare l’inevitabile.

Perché, diciamocelo a bassa voce, il lockdown al momento pare inevitabile, così come, per l’appunto, la chiusura delle scuole con la ripresa della didattica a distanza.
E le regioni, come si muovono? Cerchiamo di vedere come si sono organizzate alcune di loro.

Regione per regione, la scuola in affanno.

Lombardia:

regione sempre più in cima alle classifiche di contagiosità, si è registrata la chiusura di un’altra scuola, causa focolaio Covid. “Una scelta inevitabile”, quella di mandare a casa alunni e personale, “dal momento che non si trattava di un caso isolato, ma di più casi sia tra gli studenti sia tra i docenti”, ha detto la preside della “Pascoli” di Pavia. Istituto che resterà “in quarantena” almeno fino al 7 novembre.

Abruzzo:

regione che fino ad ora si era “salvata” dall’impennata di contagi, il governatore Marco Marsilio ha firmato un’ordinanza, la quale obbligherà scuole superiori e università alla didattica a distanza.

Puglia:

una delle prime regioni ad aver adottato misure anti-contagi a scuola, ci sono stati ulteriori manifestazioni di genitori e insegnanti: #lascuolanonsichiude e #ladadnonèscuola, sono solo alcuni degli slogan urlati sui social.

Toscana:

prosegue la didattica a distanza per il 75% degli studenti, mentre in Sardegna dovrebbe, a ore, essere firmata l’ordinanza perché si arrivi al 100%.
“Resiste” ancora l’Alto Adige, che mantiene i livelli di dad al 50% per le scuole superiori.

La situazione non sembra proprio migliorare, purtroppo. Anzi, si parla sempre più insistentemente di lockdown nazionale. Nei prossimi giorni continueremo a tenervi aggiornati. Stay tuned.

#FacceCaso

Di Giulio Rinaldi

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