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Vintage? Non è mai stato così trendy e da kitsch a chic è un attimo

Vintage? Non è mai stato così trendy e da kitsch a chic è un attimo

Vestire second-hand non è mai stato così di tendenza. Ecco i motivi per cui dovremmo comprare vintage, che sia in un negozio o che sia online. Per gl

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Vestire second-hand non è mai stato così di tendenza. Ecco i motivi per cui dovremmo comprare vintage, che sia in un negozio o che sia online.

Per gli amanti del fashion esiste una regola imprescindibile: la moda è temporanea, ma tutto torna di moda. Ed è proprio su questo principio che si basa il successo del vintage.

In un’era dove i trend non durano più di tre settimane e dove basta un post di Chiara Ferragni per far diventare “quel tremendo vestito piumato” il capo più richiesto del momento (almeno fino al prossimo post), il vintage trova la sua dimensione che non ha bisogno di rincorrere le tendenze.
È la stessa Ferragni, insieme a miriadi di altre micro-influencers, a sponsorizzare sempre di più pagine Instagram e siti di second-hand o vintage. E più aumenta l’attenzione mediatica, più aumentano le piccole attività di settore.

Ma perché comprare vintage?

In primis, perché a differenza del fast fashion, il vintage è etico. Colossi come Zara e H&M hanno letteralmente cambiato il modo di concepire la moda, abolendo il concetto di “collezione” e proponendo ogni settimana nuovi capi d’abbigliamento. Tuttavia, ma questa non è una novità, le loro catene produttive non sono ciò che propriamente definiremmo etico in termini di ore di lavoro e paga.

Poi, è ecologico. Il concetto di moda circolare è sempre stato presente nelle case dei più e non è destinato ad uscirne a breve. È qualcosa che i nostri nonni e i nostri genitori già facevano, il concetto di “riciclare” i vestiti tra fratelli e cugini è un’usanza tipica delle famiglie italiane. La nostra generazione ha solo la fortuna di trovarsi nell’epoca in cui il riciclo è considerato “cool”.

Infine, il vintage è ciò che può personalizzare un outfit dandogli quell’aria pensata che non si ottiene utilizzando capi diffusi tra le grandi catene. È proprio il valore della “perla rara” che hanno i capi vintage che li rende unici nonché estremamente di tendenza nella loro eterogeneità.

Non c’è quindi da stupirsi nel vedere Vogue dedicare un’intera rubrica al vintage, è solo l’ennesima prova di come il mondo della moda contemporaneo non voglia più l’hic et nunc ma abbia in mente un concetto di stile senza tempo.

#FacceCaso

Di Martina Borrello

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