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Stefanelli ha pubblicato un nuovo singolo ed io l’ho intervistato!

Stefanelli ha pubblicato un nuovo singolo ed io l’ho intervistato!

È da poco uscito il nuovo singolo di Stefanelli per Dischi Rurali e, ovviamente, non potevamo lasciarci sfuggire l’occasione di fare qualche domanda a

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È da poco uscito il nuovo singolo di Stefanelli per Dischi Rurali e, ovviamente, non potevamo lasciarci sfuggire l’occasione di fare qualche domanda all’artista: idee chiare, sound ben definito e un universo interiore in continua trasformazione sono gli ingredienti essenziali di “Dentro di me”, il nuovo sussulto discografico del cantautore napoletano già frontman dei Kafka Sulla Spiaggia e collaboratore di Blindur.

Ciao Stefanelli, e benvenuto su DoYouLike. Innanzitutto, come stai, in questo momento, “dentro di te”?


“Dentro di me” è un luogo sempre molto rumoroso che mi ricorda un periodo della mia vita in cui facevo il dj e pur avendo il potere di far ballare gli altri riuscivo ad isolarmi il giusto dalla hall. Oggi forse è il contrario.

Un percorso cominciato nell’anno della pandemia, dopo un percorso che certo non può più limitarsi a definirti come “emergente”: cosa ti ha fatto venire in mente di mollare ogni certezza pregressa per intraprendere un percorso solista nel pieno del disastro virale?
L’inizio della pandemia mi ha messo per forza di cose davanti ad una scelta. Avevo da poco realizzato l’ultimo disco con i Kafka Sulla Spiaggia (La storia una storia), ma parallelamente avevo iniziato a scrivere altro. Ho scritto di quel momento e quindi non ho pensato troppo a quello che la pandemia non mi avrebbe permesso di fare.

“Dentro di me” è un pezzo che seduce; la linea di basso si fa guida lungo le spirali di un brano imprevedibile. Sembra che l’imprevedibilità, effettivamente, sia una delle mete che ti prefissi di raggiungere ad ogni nuova uscita: quanto è importante, nel tuo processo creativo, la fase del labor lime? Sei uno da intuizione o da analisi? Ammesso che possa esistere l’intuizione, senza il giusto supporto dell’analisi…
Oggi riesco molto più spontaneamente a fare musica seguendo le mie intuizioni anche perché mi fido di esse. C’è anche da dire che nessuno mi corre dietro e il mondo tutto sommato può anche fare a meno di me. Il labor limae lo lascio a chi non ha ancora trovato la sua strada.

Tra l’altro, “Dentro di me” trova con “Rondò” e “Controcorrente” la giusta quadra di un progetto che nel tempo ha saputo costruire attese. Ti fa paura, in qualche modo, il confronto con il pubblico? L’idea, insomma, che la tua musica debba regolarsi su delle aspettative?
È la parte più divertente. L’idea che qualcosa nata nella tua camera possa diventare di qualcun altro già di per se è affascinante. Se nascono poi delle attese ancora meglio. Io ho aspettato tanto per capire quale musica fare.

Cosa conta davvero nella musica, per Stefanelli?
La coerenza su tutto.
Domanda forse difficilissima: se dovessi scegliere la colonna sonora della tua vita (o almeno, della tua vita fin qui), su quale brano (o disco, ti diamo questa possibilità!) ricadrebbe la scelta?

S. I miei amati The Chemical Brothers hanno per fortuna realizzato Come With Us che è la mia colonna sonora.

Salutaci con un proverbio delle tue parti!
‘A vacca, pe’ nun mòvere a coda, se facette magna’ d’e’ mmosch

#FacceCaso

Di Giorgia Groccia

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