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Didattica a distanza, una possibilità da sfruttare

Didattica a distanza, una possibilità da sfruttare

La didattica a distanza sta dividendo un po’ tutti da tanto tempo. Eppure, è un’opportunità non indifferente. Nel corso dell’anno appena passa

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La didattica a distanza sta dividendo un po’ tutti da tanto tempo. Eppure, è un’opportunità non indifferente.

Nel corso dell’anno appena passato si è assistito, per indifferibile necessità, al repentino sviluppo della didattica a distanza. Il fenomeno è cresciuto vertiginosamente per intervenire su una situazione particolare, ma arrivati a questo punto è lecito chiedersi quanto sia in grado di poter rappresentare un’alternativa anche per il futuro. Se infatti è innegabile come, a detta dei più, la didattica a distanza non debba essere considerata uno strumento atto a soppiantare le tradizionali forme di didattica frontale, allo stesso tempo è parimenti innegabile come le recenti esperienze abbiano dimostrato che si tratti di uno strumento con delle sue potenzialità, alcune delle quali molto originali, e sarebbe quantomeno superficiale affrettarsi ad accantonarlo prima di chiedersi se non possa rappresentare una possibilità da tenere presente in vista del prossimo futuro.

Uno degli aspetti più controversi della didattica a distanza è sicuramente lo svolgimento della stessa in ambiente domestico. L’aspetto è dibattuto, ed è facile comprendere per quale motivo: esattamente come per il lavoro da casa, non si crea uno stacco fisico tra lo spazio dedicato al lavoro, allo studio in questo caso, e il vivere quotidiano. In altre parole, lo studio si confonde con la vita familiare. In proposito, se è sicuramente sensato l’aspetto critico, questo allo stesso tempo non deve far passare in secondo piano le potenzialità che, similmente allo smart working, è in grado di garantire, in primis la libertà data dal trovarsi proprio in un ambiente domestico. Questo è in grado di assicurare la fruizione della didattica in un ambiente meno formale e più rilassato, slegato dalle esigenze della vita scolastica, a patto naturalmente di disporre di uno spazio adatto: anche una semplice scrivania, liberata da qualsiasi possibile distrazione del quotidiano, può dimostrarsi adatta allo scopo.

Per quanto riguarda poi le modalità di fruizione della didattica a distanza, le potenzialità date dalle attuali reti rendono possibili attività fino a pochi anni fa irraggiungibili: ne è un esempio lo streaming di contenuti live, ormai arrivato a un livello tale da portare i suoi effetti su numerose attività fra le quali tornei sportivi, intrattenimento e concerti. La didattica a distanza, inserendosi in un contesto ben maturo, ha potuto beneficiare di una tecnologia ormai collaudata e stabile a sufficienza da poter garantire un certo grado di affidabilità persino con le reti dati, al giorno d’oggi nella disponibilità di chiunque sia in possesso di un telefono cellulare, studenti compresi. Inoltre, non va sottovalutato l’apporto che la didattica a distanza, unitamente ad altre esigenze emerse in anni recenti, si è dimostrata in grado di dare allo sviluppo delle infrastrutture di rete, con immaginabili prospettive future. L’esigenza di disporre di reti adatte per supportare tutto il traffico necessario a chi studia e lavora da casa ha dato grande impulso nello sviluppo di soluzioni adatte allo scopo, come dimostrato dalla recente proposta di Tiscali, fra gli altri. All’esperienza della didattica a distanza va sicuramente riconosciuto il merito di aver riportato l’attenzione sul tema spesso sottovalutato del digital divide, ossia il gap esistente fra chi ha un accesso adeguato alla rete internet e chi no, e la speranza è che si proceda spediti nella direzione di un suo definitivo superamento.

Infine, e probabilmente è proprio questo l’aspetto più importante, va sottolineato come le modalità di apprendimento a distanza possano beneficiare di tutta una serie di componenti tipiche del digitale che, rapportandosi con la didattica, sono sicuramente in grado di modificarla e, allo stesso tempo, arricchirla. Una funzione molto apprezzata, per esempio, è quella della registrazione delle lezioni. Nelle aule universitarie è ben nota la pratica di registrare la lezione per poi trascriverne i contenuti essenziali; la natura della didattica a distanza permette, in maniera simile, di registrare la lezione, in modo tale da poterne fruire anche in un secondo momento e per un numero indefinito di volte, con ricadute facilmente prevedibili sulle modalità di studio e ripasso dei contenuti delle lezioni. Si può poi pensare a lavori di gruppo, da ospitare sui servizi delle piattaforme prescelte, e alla possibilità per il docente di assistere in tempo reale alla stesura di documenti condivisi, intervenendo con gli strumenti messi a disposizione dalla medesima piattaforma.

In fin dei conti, quindi, la didattica a distanza ha senz’altro la caratteristica di intervenire sulle forme classiche di apprendimento, apportando dei cambiamenti che non è esagerato considerare rivoluzionari. Tali cambiamenti, però, devono sicuramente fornire lo spunto per riconoscere quanto in essi possa esserci di positivo, contribuendo all’evoluzione in senso migliorativo della didattica come tradizionalmente intesa.

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