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Il futuro dell’Università in Italia: ecco cinque punti che non dovrebbero più cambiare

Il futuro dell’Università in Italia: ecco cinque punti che non dovrebbero più cambiare

A pochi giorni dall’anniversario del primo lockdown, l’Università ha intrapreso percorsi didattici che hanno messo in discussione i metodi tradizional

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A pochi giorni dall’anniversario del primo lockdown, l’Università ha intrapreso percorsi didattici che hanno messo in discussione i metodi tradizionali…

È passato quasi un anno pandemico e l’Università – insieme ai suoi studenti – si è armata di coraggio aprendosi a nuove prospettive tecnologiche che, seppur bruscamente, hanno rivoluzionato i classici metodi d’apprendimento. E ora? Non ne può più fare a meno.

I banchi universitari hanno sofferto, come tutti del resto, di una pausa accademica troppo lunga e troppo lontana dai metodi cosiddetti tradizionali. Ma è anche vero che per andare avanti bisogna perdere l’equilibrio per un attimo: così gli atenei universitari si sono mostrati abili equilibristi sul sottile filo della didattica a distanza.

Una nuova terra digitale che, forse per orgoglio o forse per pigrizia, si mostrava inesplorata, ma che forzatamente imposta si è rivelata fisiologicamente indispensabile: ed ecco quali sono le cinque lezioni che l’Università ha imparato e che non dovrebbe mai più lasciar andare via.

#1 L’importanza delle idee. Dal vivo o dietro il computer, il coinvolgimento si è reso tangibile attraverso un continuo scambio di idee perennemente attivo. Fisico o virtuale che sia, ha funzionato!

#2 Lo Smart Learning. Nell’ampio panorama della DaD, si è rinnovato il concetto di lezione universitaria fino a espandersi in una piattaforma che ha definito i ruoli nel processo formativo con tutte le sue rispettive aree di accesso e interazione. Non male!

#3 La personalizzazione (anche) tecnologica. Si è percepita la necessità di personalizzare le modalità di apprendimento, che sono riuscite a cogliere nel pensiero digitale un valore aggiunto e non un ostacolo.

#4 Lo Smartworking. Sì, anche per l’Università: inaspettatamente utile soprattutto ad asciugare tutte le (odiose) pratiche burocratiche del settore amministrativo.

#5 L’autoconsapevolezza. Ancora in costante aggiornamento, è uno stato che si è reso protagonista all’interno di un metodo di risoluzione che sente il bisogno di rimanere constante anche nel futuro.

L’Università avrà imparato la lezione?

#FacceCaso

Di Eleonora Santini

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