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FacceSapè: ecco la nostra intervista per il debutto degli Hapnea

FacceSapè: ecco la nostra intervista per il debutto degli Hapnea

Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi sono gli Hapnea a passare sotto le grinfie di Giorgia per parlare del loro nuovo album “Han


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Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi sono gli Hapnea a passare sotto le grinfie di Giorgia per parlare del loro nuovo album “Hangover & Love”.

Un esordio molto ruvido ma anche ricco di spunti interessanti: “Hangover & Love”, prodotto da Frankie Wah dei Little Pieces of Marmelade, è il primo lavoro dei marchigiani Hapnea, vincitori dell’Homeless Fest 2019 e protagonisti della nostra intervista.

Ciao! Ci raccontate come nascono gli Hapnea?
Nasciamo come trio nel 2018 dopo un paio di anni col nome Apnea e dopo vari cambi di formazione.
Nel 2018 arriva Paolo alla batteria e da lì prendiamo una direzione più blues/soul, ma mantenendo sempre le distorsioni e i fuzz ispirandoci ad artisti come Jack White, Alabama Shakes, Black Pumas, Black Keys, Bud Spencer Blues Explotion, ecc.
Il quarto membro arriva nel 2020, subito dopo aver finito le registrazioni del nostro disco.

Come siete riusciti a realizzare il vostro nuovo ep nonostante il periodo difficile che stiamo affrontando?
In realtà abbiamo registrato il disco tra gennaio e febbraio del 2020 quindi un pelo prima del lockdown, di conseguenza non abbiamo avuto problemi a spostarci fino ad arrivare allo studio. Però appunto abbiamo aspettato un anno per pubblicarlo poiché la pandemia ci ha bloccato molti progetti e soprattutto molti live che avevamo in programma.

Il disco si chiama “Hangover & Love” però parlate anche di temi sociali importanti. Ci raccontate più nel dettaglio come nascono i vostri testi?
Diamo importanza al testo soltanto quando ne sentiamo il bisogno, non è una regola per noi. Anzi, la prima cosa che teniamo a curare è il sound e la melodia in ogni nostro lavoro. Tuttavia siamo giovani e in quanto tali sentiamo la necessità di tenere gli occhi aperti sulla realtà che ci circonda e se ci sono tematiche che in qualche modo ci colpiscono allora ne parliamo tramite il mezzo che meglio conosciamo: la musica.

“Whisky Sour” è il primo video. Ci descrivete come lo avete realizzato?
Il video di “Whiskey Sour” è una raccolta di clip realizzate durante il periodo di registrazione di Hangover & Love. Nessuna scena è stata pensata, semplicemente ci portavamo in studio ogni giorno una vecchia videocamera e la accendevamo in momenti totalmente random. Il montaggio delle scene poi è stato realizzato dal nostro batterista Paolo Tasso che ha anche curato tutte le grafiche del disco.

Chi e cosa vi piace della musica italiana di oggi?
Noi ascoltiamo tanta, davvero tanta musica, ma italiana poca tranne alcune eccezioni. Molta della musica sia pop che alternativa italiana è influenzata dai grandi maestri del cantautorato che però su di noi non hanno avuto grande influenza nella nostra formazione.
Tra le band più conosciute italiane che apprezziamo ci sono sicuramente i Jennifer Gentle, BSBE, Verdena, Calibro 35 e poche altre.

Pensate a un futuro lp?
Assolutamente sì. In questo anno di attesa tra la fine della produzione del nostro ep fino alla sua pubblicazione abbiamo creato molto nuovo materiale che speriamo presto possa essere inciso.

Come vi immaginate il primo concerto post pandemia?
“Bestiale” potrebbe essere il termine adatto. Per noi il live è un fattore vitale che ci permette di sfogarci fisicamente e psicologicamente.

#FacceCaso

Di Giorgia Groccia

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