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FacceSapè: ecco la nostra intervista per il nuovo singolo di Dimat

FacceSapè: ecco la nostra intervista per il nuovo singolo di Dimat

Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi è Dimat a passare sotto le grinfie di Giorgia per parlare del suo nuovo singolo “Cercare di

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Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi è Dimat a passare sotto le grinfie di Giorgia per parlare del suo nuovo singolo “Cercare di te”.

Disponibile dal 12 aprile “Cercare di te” il nuovo brano del cantautore Dimat, Andrea Di Matteo. “Cercare di te” è una lente di ingrandimento che ci proietta nell’animo dell’artista. Una riflessione personale, sul proprio io e sui cambiamenti involontari dovuti al passare del tempo.
Da quegli “occhi blu” delle prime strofe al ricordo di una figura fuggitiva di cui si sente ancora l’eco nel ritornello “e non ti hanno detto che il tempo ingrandisce ogni tuo rimpianto, e io ti penso di più”.

Benvenuto su FacceCaso Andrea! Come nasce “Cercare di te”?
“Cercare Di Te” nasce da una sera di settembre un po’ nostalgica. Ero sul divano a strimpellare la chitarra e avevo questa linea melodica in testa che non mi lasciava da giorni, così ho provato a farla. Trovato il giro, le parole vennero davvero di getto, improvvisando. Sapevo che stava nascendo qualcosa di buono, così mi sono registrato con il telefono e boom, avevo una demo. Era un periodo un po’ strano, sapevo che la mia vita sarebbe cambiata dopo il mio imminente trasloco a Torino, questo ha sicuramente influenzato tutto.

Quali sono le tue influenze musicali? Cosa possiamo notare nel tuo ultimo brano?
Le mie ultime pubblicazioni hanno fortissime influenze provenienti dagli anni ‘90, suonano molto Britpop, sarà per la mia fissa con gli Oasis, è grazie a loro se ho iniziato a produrre musica. Nonostante ciò, le mie influenze musicali son ben più vaste, ho sempre voluto ascoltare tutto quello che è stato fatto prima degli anni 2000. Per dire, tra le mie band preferite figurano i Pink Floyd e i Beatles. Proprio questi ultimi hanno influenzato lo stile del mio primo singolo “Un Bel Momento”, il cui piano è ispirato molto a quello di “Oh Yoko” di John Lennon.

Oltre alla musica coltivi altre passioni?
La gran parte dei miei Hobby ha sempre avuto molto a che fare con la musica. Uno tra questi è il filmmaking, infatti, oltre ad essere musicista, porto avanti una carriera da videomkaer, che alla fine è proprio quello che mi ha avvicinato di più al mondo della produzione musicale. Un altro è il fai da te. Ho sempre amato costruirmi cose da solo, infatti, ho passato l’intera quarantena a costruirmi tutto quello di cui avevo bisogno per metter su un piccolo studio di registrazione sotto casa. Un’altra mia grande passione sono le automobili, da guidare sì, ma soprattutto da guardare. Non è un caso infatti se oggi frequento un’università di Design Automobilistico a Torino.

C’è qualcosa che ti ispira nella composizione dei tuoi brani?
Ciò che più mi ispira nella composizione delle mie canzoni sono i ricordi. Sono una persona molto nostalgica e pensierosa. Difficilmente mi stacco da un pensiero, anche se di 10 anni fa. Questo mi porta spesso ad avere giorni no in cui tutto quello che mi viene da fare è tirare fuori quel che sento e questo riesco a farlo solo con la musica. Per me fare musica è il modo più genuino di prendere ciò che non va e darlo al vento.

Cosa diresti all’Andrea di 2/3 anni fa?
Le tue registrazioni non rimarranno per sempre nel tuo telefono, quindi falle sentire adesso, non perdere inutilmente questi 2 anni.

La musica in questo periodo così buio può essere davvero una luce infondo al tunnel?
Beh, la musica non è sicuramente la soluzione ai problemi, ma è un ottimo modo per elaborarli e affrontare. La musica ha poteri immensi. Una canzone può dirci chi siamo, può farci sperare e può darci la forza di farlo. Non è un caso se molte canzoni son poi diventate dei veri e propri inni nei momenti di difficoltà, vedi “Imagine”, vedi “Don’t Look Back In Anger”.

Se dovessi descriverti con tre aggettivi, quali sarebbero?
Sognatore, sincero e paranoico. La prima perché mi piace immaginare l’impossibile e non vederlo come tale, “sincero” perché ho capito che essere sé stessi è l’unico modo per essere davvero felici e paranoico perché, beh… penso troppo.

Consiglia ai nostri lettori la tua canzone preferita. A presto!
La mia canzone preferita è ” Strawberry Fields Forever ” dei Beatles. Se anche voi credete che il vostro mondo sia meglio di quello degli altri, ve la consiglio.

#FacceCaso

Di Giorgia Groccia

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