Con la sessione sempre più vicina si presentano anche gli ‘effetti collaterali’ della vita universitaria come l’ansia da esame. Vediamo come combatter
Con la sessione sempre più vicina si presentano anche gli ‘effetti collaterali’ della vita universitaria come l’ansia da esame. Vediamo come combatterla.
Ti sudano le mani prima dell’orale? Appena ti fanno una domanda non ti ricordi neppure il tuo nome? La notte prima dell’esame non riesci a prendere sonno? Caro, mi duole dirti che sei in preda all’ansia. A volte il problema è patologico e va affrontato seriamente, con un professionista, ma spesso è solo questione di mentalità.
L’ansia da esame si presenta sotto vari aspetti, prima, durante e anche dopo la prova. Infatti, il primo consiglio riguarda la preparazione. È inutile dire ‘studia di più così stai tranquillo’ perché non è questione di quantità, ma di qualità. Prova a cambiare metodo e a distrarti di meno (sappiamo tutti quanto sia deleterio Instagram sotto sessione): procrastinare e ripetere a pappagallo sono compagni terribili da avere prima di un esame. Work smarter, not harder e vedrai che sarai più sicuro di te.
Passiamo poi a cosa fare durante la prova. Sembra banale, ma respirare potrebbe essere la soluzione che fa al caso tuo. Lo yoga suggerisce tantissime tecniche e puoi provarne alcune per trovare quella che ti aiuta di più. Se non sai da dove cominciare prova a inspirare per 5 secondi, trattenere poi il respiro per 7, ed espirare per 6. Ripeti fino a quando il tuo battito non è rallentato e poi cerca di pensare razionalmente. Hai studiato, sei preparato e non ti vuoi auto-sabotare: hai tutte le carte in regola per prender un bel voto, quindi vai!
Molti poi non sanno che pensieri negativi possono venire anche dopo aver concluso un esame. Da un lato troviamo l’auto-distruttore che rimugina su tutto quello che ha detto e su come avrebbe potuto dimostrare che ne sapeva di più. Questo comportamento porta solo a sminuire i propri risultati e fa entrare in un circolo vizioso deleterio. Dall’altro lato c’è invece il regista di film mentali, roba che Stanley Kubrick scansati. Questo dà il peggio di sé quando si stanno aspettando i risultati di uno scritto e non fa altro che pensare a come sarà fortunato a prendere 18. Entrambi dovrebbero ‘staccare il cervello’ e pensare a qualcosa che li rilassa fino all’uscita degli esiti e poi godersi l’estate: quel che è fatto, è fatto.
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