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La dolce (e iconica) ambizione delle “Dog-Family” che sperano di metterci la faccia

La dolce (e iconica) ambizione delle “Dog-Family” che sperano di metterci la faccia

Le “Dog-Family” fanno rumore, aspirando a uno spazio nell’universo delle Emoji e fuori, tra dolci petizioni e presenze nei musei per i nostri fedeli a

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Le “Dog-Family” fanno rumore, aspirando a uno spazio nell’universo delle Emoji e fuori, tra dolci petizioni e presenze nei musei per i nostri fedeli amici.

Change.org fa spazio a petizioni di ogni genere, lo sappiamo, ma questa volta la richiesta nasconde un cuore tenero: il mondo delle Emoji dovrebbe inserire anche le “Dog-Family”.

Nella grande tastiera di Unicode si cela, oggi giorno, un’immensa potenzialità espressiva che aggiunge valore alla nostra comunicazione quotidiana e per questo, affiatate più che mai, le “Dog-Family” vogliono la loro Emoji di rappresentanza.

Potrebbe essere considerata una nuova forma di status symbol: un piccolo contributo simbolico che è arrivato a esprimere, se non a volte anche sostituire, il nostro modo di “essere” al mondo.

Ma l’icona del cane, da sola, non basta. E Barkyn – grande colosso del Pet Food – lancia una petizione internazionale per diffondere la figura dei nostri amici a quattro zampe insieme a noi, in quanto veri membri della famiglia (anche) virtuale.

È un concetto d’inclusione che, rivisitato nell’era della digitalizzazione e delle immagini, vuole lasciare la propria impronta (o zampa!) e che arriverà presto a compimento una volta raggiunta la soglia delle 500mila firme.

Senza dimenticare che l’incremento di animali domestici nelle nostre case è stato confermato dagli esperti per essere arrivato a numeri importanti proprio in concomitanza con l’emergenza virus. È un atteggiamento attivo emerso per combattere quello che è stato definito “stress da lockdown”, ed è lo stesso che ha portato a 3,5 milioni di adozioni in più nell’ultimo periodo.

Secondo l’indagine Coldiretti/Ixè il 28% delle abitazioni ospita almeno un cane; così facendo la filosofia dog-friendly si è felicemente imposta anche negli spazi fisici, musei compresi.

Una diffusione che ha cambiato radicalmente i nostri atteggiamenti e il planning dei nostri progetti, ma che si coordina sinergicamente in altrettanti mutamenti da parte di strutture quotidiane ed extra-ordinarie.

Chissà che diranno le “Cat-Family”…

#FacceCaso

Di Eleonora Santini

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