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STUDENTS: far from home… new edition, si vola in Russia con Valentina!

STUDENTS: far from home… new edition, si vola in Russia con Valentina!

Oggi la nostra rubrica ci porta in Exchange nella fredda Russia con la nostra Valentina. Non potete perdervi questo viaggio… Ciao Vale! Oggi parliamo

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Oggi la nostra rubrica ci porta in Exchange nella fredda Russia con la nostra Valentina. Non potete perdervi questo viaggio…

Ciao Vale! Oggi parliamo della tua esperienza di studio a Mosca quando eri al Liceo… come hai deciso di partire per questa esperienza?

Ciao Martina!
È un piacere poter raccontare la mia esperienza e condividere, forse, un po’ di voglia di partire, soprattutto considerando il periodo che abbiamo e che stiamo tutt’ora attraversando. Per quanto riguarda la mia decisione di partire, devo ammettere che fu una decisione molto semplice per me: frequentavo il liceo linguistico Marcelline a Bolzano, l’offerta formativa comprendeva lo studio di Italiano, Tedesco, Inglese, Francese, Spagnolo e Russo, e nel corso del mio terzo anno venne proposta l’esperienza del quarto anno all’estero. La possibilità di poter, non solo studiare, ma anche vivere una lingua a 360° mi colpì fin da subito, rimaneva solo l’arduo compito di scegliere la lingua da approfondire…

Quali fattori hanno influenzato la scelta della nazione e della città?

In realtà, se devo essere sincera, per quanto mi riguarda non fu una scelta di nazione o di città, quanto di lingua. Ero decisa a voler sfruttare al massimo questa esperienza per imparare il più possibile, ancora non sapevo cosa avrei voluto fare da grande, cosa avrei voluto studiare all’università, di conseguenza non sapevo se mai mi sarebbe ricapitato di avere sei mesi da investire quasi ed esclusivamente al fine di poter imparare una lingua e di potermi confrontare con una cultura a me quasi totalmente sconosciuta. Per aiutarmi e per sostenermi intervenne la mia famiglia, che supportò la mia visione e di conseguenza mi consigliò di andare in Russia, dove in realtà non aveva troppa importanza, ma ammetto che la prospettiva di finire in un piccolo paesino in Siberia era meno allettante della possibilità di andare in una megalopoli che offriva mille opportunità e un clima un po’ più mite rispetto alla Siberia.

Devo ammettere che la scelta di andare in Russia fu molto impopolare, tant’è che solo un altro ragazzo oltre a me la scelse come meta, complice probabilmente anche il fatto che nessuno prima aveva fatto questo tipo di esperienza e poi tutta la burocrazia e l’organizzazione erano un grande punto di domanda. Tuttavia, per fortuna la nostra professoressa di russo ci ha dato una grande mano, organizzando dal viaggio, ai visti, alle famiglie ospitanti.

Il primo impatto con una nuova realtà può essere difficile, ci racconti cosa hai pensato quando sei arrivata a Mosca? La città era come te l’eri immaginata o ti ha sorpresa?

Probabilmente a causa della spensieratezza che mi accompagnava durante i 16 anni, prima di partire non ho avuto troppo tempo per pensare a cosa comportasse andare a vivere in uno stato che non poteva essere più diverso dall’Italia, sia da un punto di vista politico che sociale e solo una volta atterrata a Mosca, mi sono resa conto di quanto fossi lontana da casa.
Ammetto che inizialmente ero un po’ intimorita dalle dimensioni della città, dalle differenze linguistiche e dagli usi diversi, ma armata di positività ho cominciato a vivere la città e le sue particolarità giorno dopo giorno, imparando ad adattarmi alle differenze e addirittura ad apprezzarle. All’università ho avuto modo di conoscere un sacco di studenti, con cui ancora oggi sono in contatto e che mi hanno anche aiutato a conoscere la città da vicino e non solo da turista.
Sono bastate poche settimane per superare ogni paura e per iniziare a sentirmi a casa. Ora non vedo l’ora di poter tornare a Mosca, sfortunatamente il periodo lo rende molto complicato, ma sicuramente mi farebbe piacere.

Come pensi ti abbia cambiato questa esperienza? C’è qualcosa che credi di aver imparato?

Credo che non solo quest’esperienza mi abbia cambiata, ma credo che mi abbia resa la persona che sono oggi.
Vivere a Mosca a 16 anni, da sola, non è facile. Oltre ai bei ricordi mi sono rimasti anche molti ricordi legati a momenti difficili, in cui avrei voluto mollare tutto e tornare a casa, ma ora, 6 anni dopo, posso affermare con certezza che sia stata una delle esperienze più formative che io abbia avuto la fortuna di vivere, mi ha reso una persona più sicura di me e più pronta ad affrontare molte situazioni che altrimenti mi sembrerebbero insuperabili.
Banalmente anche il passaggio all’università è stato molto più facile, dato che avevo già imparato ad impacchettare la mia vita e a spostarla altrove.

Qual è stata la colonna sonora del tuo viaggio? E perché proprio questa?

Ammetto che questa domanda mi ha fatto fare un tuffo nel passato non indifferente, con una serie di flashback e ricordi che avevo rimosso e per poter rispondere ho dovuto ritirare fuori il mio vecchio ipod. Ho riscoperto artisti che non ascoltavo dal lontano 2014!
Quando sono partita per Mosca ero fidanzata con un DJ abbastanza conosciuto nelle mie zone e quindi prima di partire mi ha fatto una playlist per accompagnarmi nella mia esperienza. Alcune delle canzoni che credo di aver ascoltato di più della Playlist sono Lionhearted (feat. Urban Cone) di Porter Robinson, We’re forever (feat. Nuthin’ Under a Milion) di Laidback Luke & Marc Benjamin e per concludere Wicked Wonderland di Tungevaag.
Mi ha fatto sorridere molto pensare che, da quando sono a Roma non credo di aver mai riascoltato nessuna di queste canzoni e che il mio genere sia totalmente cambiato, però erano molto coerenti con il mio essere sbarbina e festaiola.

Prima di salutarci, ci dici qualcosa in Russo?
Конечно!
Мне было приятно принять участие в этом интервью, и я желаю тебе всего наилучшего для успеха этого проекта.

 

Settimana scorsa siamo stati in Nuova Zelanda con Livia. Dove andremo la prossima settimana?

Vuoi essere il prossimo a raccontare la tua esperienza? Scrivici!

#FacceCaso

Di Martina Borrello

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