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FacceSapè: ecco la nostra intervista per il nuovo album de La Belle Epoque

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Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi è La Belle Epoque a passare sotto le grinfie della nostra redazione per parlare del nuovo a

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Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi è La Belle Epoque a passare sotto le grinfie della nostra redazione per parlare del nuovo album.

Esce venerdì 19 novembre 2021 Demoni, il nuovo album de La Belle Epoque. Dopo due singoli – “Tutto quello che saremo” e “Ad un passo dalla luna” – a fare da apripista, torna la band lombarda con un nuovo lavoro di studio che non lascia spazio a compromessi. Dieci brani per scoprire una dimensione completamente nuova della band che, messa da parte l’istintività del primo album, riesce a traghettare l’ascoltatore in un viaggio in bilico tra ragione e sentimento, spaziando tra ritmiche incalzanti, arrangiamenti cangianti e suadenti melodie.

Non abbiamo saputo resistere, e abbiamo fatto loro qualche domanda.

Di cosa parla Ad un passo dalla luna, il vostro ultimo singolo?
Spesso ci si trova coinvolti in situazioni del tutto inaspettate, che possono sconvolgere e costringere a prendere decisioni repentine, di petto. Il brano racconta di questo, ma racconta anche del rovescio della medaglia, di come le cose possono nello stesso inatteso istante evolvere in positivo e darci conforto in un semplice pensiero: c’è tutto il tempo.

Cosa serve per avviare un progetto musicale nel 2021?
Cambiano i mezzi con la quale promuovere un progetto, ma per avviarlo la sostanza è la stessa di dieci o venti anni fa: contenuti, costanza e dedizione. E’ fondamentale trovare le persone giuste con la quale intraprendere un percorso e costruire quell’alchimia necessaria a fare in modo che la cosa funzioni. In passato i contenuti erano la centralità del progetto, ora purtroppo non sempre.

Si può fare musica senza social? Qual è il vostro rapporto con i social?
Ad oggi siamo di fronte ad una completa simbiosi tra il fare musica e condividerla. E’ praticamente impossibile per una band promuovere il proprio lavoro senza l’ausilio dei social e questo può rappresentare un grande aiuto quanto un grande fardello. Non basta creare e comporre, bisogna sapere anche come proporre il contenuto al pubblico nel modo più funzionale possibile. Il nostro è un rapporto di amore e odio con i social, quando abbiamo iniziato a muovere i primi passi nella musica esisteva solo MySpace, ora ci sono fior di professioni dedicate ad ogni piattaforma, diventa un lavoro a tempo pieno.

E diventare famosi senza andare in televisione?
Questa probabilmente è una concezione prettamente italiana, un passaggio in tv rende automaticamente famosi. Basti vedere come negli ultimi anni moltissimi artisti del panorama indipendente hanno tentato la via dei talent televisivi in cerca di maggiore visibilità e notorietà. Giusto o sbagliato che sia a volte funziona, ma è strano che sia un punto di partenza e non l’arrivo come in molte altre realtà straniere dove le band si fanno notare e diventano famosi per quello che sono e quello che fanno nei live show, nelle radio e solo in ultimo (forse) passano in televisione.

Avete già in mente le prossime uscite?
Certo! “Ad un passo dalla luna” e “Tutto quello che saremo” sono due singoli che fanno da apripista ad un nuovo album di dieci brani inediti che pubblicheremo nelle prossime settimane. Stiamo lavorando per poter avviare un tour promozionale tra le difficoltà degli strascichi della pandemia, ma siamo carichi e non vediamo l’ora di ritrovarci faccia a faccia live. Seguiteci sui nostri canali social per tutte le novità delle prossime settimane!

Questo è un sito dedicato agli studenti, quindi non posso lasciarvi andare senza chiedervi qualcosa in più sul vostro percorso scolastico.
Confessiamo che non siamo come i Radiohead, non abbiamo avviato la band tra i banchi di scuola! Arriviamo da percorsi di studio differenti tra loro, siamo tutti laureati, ma in materie molto disparate. Luca è un ingegnere elettronico, Dario un mediatore linguistico, Daniele un geologo ed Aronne un informatico votato successivamente all’insegnamento Feldenkrais. Più ben assortiti di così!

#FacceCaso

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