Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi è Dellamore a passare sotto le grinfie della nostra redazione per il nuovo singolo. Disp
Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi è Dellamore a passare sotto le grinfie della nostra redazione per il nuovo singolo.
Disponibile su tutte le piattaforme digitali da venerdì 20 settembre 2024 il nuovo singolo del progetto Dellamore, un’esplosione di energia e sentimento. Un brano che racconta di una connessione potente e indomabile, dove due anime ribelli affrontano insieme le difficoltà della vita. Non solo musica, ma un vero manifesto di forza. Benvenuti nel brano che pone metaforicamente fine all’estate, dedicato agli ultimi romantici che non perdono mai la voglia di ricominciare.
Noi abbiamo voluto approfondire la conoscenza con Federico, il suo interesse spirituale che si intreccia a quello per la musica pop e il suo percorso scolastico. Ecco com’è andata!
Questo è un sito dedicato agli studenti, quindi non possiamo che iniziare chiedendoti qualcosa in più sul tuo percorso scolastico, com’è andata?
Onorato di finire in un sito dedicato agli studenti! Frequentai il liceo classico Umberto I di Palermo, dove conobbi anche Davide Shorty. La scuola ai tempi non me la vivevo benissimo, sai, il solito teenager ribelle. Però ho avuto una professoressa, Ada Magno, che metteva l’anima e tanta umanità nel suo insegnamento, e grazie a lei, riuscivo a trovare del bello nelle lezioni. Poi mi iscrissi alla facoltà del DAMS (Disciplina dell’arte, musica e spettacolo) sempre a Palermo, dove mi laureai.
Oggi, che sono invece nel mondo del lavoro, vorrei tanto tornare a scuola, dove il cervello era sempre soggetto a nuovi stimoli. Quindi, raga, valorizzate di più quello che imparate oggi, perché un giorno potrà anche mancarvi!
E con lo studio della musica che tipo di rapporto hai? È vera quella cosa che si dice, che per fare musica bisogna anche studiarla?
Non sono d’accordo. O almeno, non del tutto. Per citare Salmo: ‘’Ho fatto il platino e non so gli accordi’’.
Dipende secondo me anche dal tipo di musica di cui stiamo parlando. Se parliamo di musica classica, certo, penso tu debba studiarla per farla nel migliore dei modi.
Per quanto riguarda il rap, noi siamo prima di tutto parolieri. Il nostro punto forte sono i testi, le parole. Sai, conosco anche dei produttori bravissimi che compongono ad orecchio, senza sapere le note.
Per quanto mi riguarda, ho studiato le basi della musica all’università, ma anche io sono tra quelli che non sanno riconoscere le note. Ma so anche che il mio compito è quello di trovare le parole giuste e metterle su musica. Ad ognuno il suo.
Il tuo nuovo singolo “Siddartha” parla della connessione tra due anime. Di che cosa si tratta? E chi sono queste due anime? Ha a che fare con te?
Parla di una connessione quasi esoterica, tra due persone che sono diverse ma si complementano, come il sole e la luna. E quando si incontrano, accade qualcosa di unico e raro, come l’eclissi.
In questo momento non ho grandi storie amorose personali da raccontare; quindi, mi sono rifatto alla relazione tra mio fratello e la sua ragazza per prendere spunti per questo brano. Che fratello invadente che sono, lo so.
Che connessioni hai oggi con Palermo e la sua musica?
Ho passato un brutto lungo periodo dove mi son chiuso in me stesso e avevo perso motivazione e tante connessioni con Palermo e la sua musica. Grazie alla terapia, quest’anno sono riuscito a riallacciare connessioni importanti con musicisti attivi nel panorama palermitano, come Robson De Almeida e Davide Shorty. Ci sto ancora lavorando, ma sicuramente mi riconnetterò a dovere con la musica ed i musicisti della mia città, da dove tutto è iniziato. State a vedere.
Programmi per la fine del 2024?
Siddhartha fa parte del mio nuovo album, Nascondino. Entro la fine di quest’anno spero di già avere una data d’uscita! Nel frattempo, farò uscire qualche altro singolo estratto dall’album.
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