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FacceSapè: ecco la nostra intervista per il nuovo singolo di Tafa2712

FacceSapè: ecco la nostra intervista per il nuovo singolo di Tafa2712

Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi è Tafa2712 a passare sotto le grinfie della nostra redazione per il nuovo singolo. "Rico

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Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi è Tafa2712 a passare sotto le grinfie della nostra redazione per il nuovo singolo.

“Ricominciare Di Nuovo” è un viaggio tra sogno e autodistruzione, unendo l’anima nostalgica della synthwave alla cruda sincerità di chi combatte contro le proprie fragilità. Nato come una fuga dall’insostenibile peso della realtà, il pezzo racconta l’abuso di un’immaginazione tanto potente quanto pericolosa, capace di trasformare anche la bellezza in un vortice di incubi. Il testo scava nelle paure e nelle speranze di chi trova il coraggio di risorgere dalle macerie. Con intensa emotività, Tafa2712 racconta il momento in cui decidiamo di lasciarci il passato alle spalle e abbracciare il cambiamento, anche a costo di “buttare tutto all’aria”.
La melodia, avvolgente e pulsante, accelera come un cuore rinato, rispecchiando la forza emotiva del messaggio e trasportando l’ascoltatore verso un nuovo inizio intriso di energia, determinazione e speranza.

Noi abbiamo incontrato Tafa, e ci siamo fatti raccontare del suo percorso scolastico, a tratti segnato dal bullismo. Ecco com’è andata!

Questo è un sito dedicato agli studenti, quindi non possiamo che iniziare col chiederti qual è stato il tuo percorso scolastico. Com’è andata? Stai studiando oggi?
Il mio percorso scolastico è stato abbastanza lineare, ho fatto i primi anni di elementari a Ponte San Giovanni, sempre provincia di Perugia, ho avuto i primi problemi già lì con i primi episodi di litigate sfociate poi in risse, cosa che mi portò poi in 5a elementare a cambiare scuola, arrivando con i vari gruppi già ben definiti e restando fuori dalle varie compagnie. I professori spesso facevano fatica a capire il mio punto di vista e tendevano a minimizzare le mie richieste di prendere provvedimenti, complice il fatto che la classe spesso era dalla parte di chi conosceva da più tempo e questo certo non aiutava ad individuare il colpevole. Gli anni di liceo a Foligno dal punto di vista del bullismo è stato più facile, dovuto al fatto che l’esperienza, nel bene o nel male, mi aveva reso “più forte”. Il problema più grande che ho affrontato durante le superiori sono stati sicuramente alcuni professori e la quarantena, i primi hanno totalmente sbagliato il modo di porsi, non solo con me, ma come atteggiamento generale, alcuni proiettavano le pagine alla lavagna interattiva e incominciavano a leggere, non mettendoci nessun tipo di impegno oppure dando voti in base all’umore giornaliero, magari dando valutazioni diverse nonostante la persona interrogata e gli argomenti fossero gli stessi e in un periodo di tempo relativamente breve.
La quarantena durante il 4 anno è stato un vero e proprio buco nero, spesso facevo lezione nel letto, addormentandomi o facendo tutt’altro che seguire le lezione, diciamo che non ero esattamente uno studente modello, sicuramente non attiravo la simpatia dei professori che giudicano solo dall’estetica. Ad oggi oltre a fare musica lavoro come commesso, anche se già mentre frequentavo la scuola davo una mano a mio padre lavorando part-time nel negozio di famiglia, anche se non mi occupavo solo dei compiti da commesso, ma facevo anche compiti più importanti.

E con lo studio della musica che tipo di rapporto hai? È vero secondo te quello che raccontano, che non si può fare musica se prima non la si studia? Com’è stato per te?
Ho provato a studiarla, ho fatto qualche anno di pianoforte, ho provato a suonare il violino, ma non sono mai riuscito a farlo per bene, è passato molto tempo ed è una cosa che appena avrò più tempo da dedicare a me rispolvererò. È stato un imprinting immediato, nonostante non l’abbia studiata a dovere mi ha sempre affascinato e da che ho memoria mi è piaciuta farla, quindi non penso che sia indispensabile, lo diventa quando arrivi a grandi livelli, ma il principio primo per me è la passione per quest’arte, senza non avrebbe senso farla.

Quanto il tuo percorso scolastico, il bullismo e la pandemia, ha avuto un ruolo nel tuo percorso musicale?
Beh è stato un processo che mi ha formato, ma non ne è stata la causa. Il bullismo mi ha dato la forza di fare quello che mi piace senza dover avere l’approvazione di qualcuno, la pandemia è stata come può essere la camera oscura per chi fa fotografia, tutte le “foto” vengono sviluppate lì, hanno bisogno di tempo per essere pronte, quella è stata la mia camera oscura, da tutto il risentimento e la paura ho sviluppato la mia identità creativa, tutto quello che mi ha segnato e quello che ho dentro riassunto in musica.

E di cosa parla “Ricominciare di nuovo”, il tuo nuovo singolo?
La canzone parla dei miei momenti bui, quelli che cerco di non far mai venire a galla e che ognuno di noi tiene dentro, così che nessuno possa vederle, anche se poi non possono essere celate per sempre, RICOMINCIARE DI NUOVO parla proprio di questo, di questi episodi in cui quello che ho dentro mi tira a sé, e per tornare a vedere la luce devo ripartire da zero. E uno sforzo grandissimo che ognuno di noi deve affrontare ogni giorno per non restare al buio.

E sappiamo che la tua musica è ispirata dalle tue vicende personali. Ma invece, come influenze musicali cosa ci puoi citare?
Influenze musicali ne ho molte e molto varie, anche se poi la scelta del mio stile di musica non le fa percepire più di tanto. Sono cresciuto con diversi stili di musica, tra i primi ricordi di musica che ho ricordo sicuramente i Negramaro con l’album “Casa 69”, Jovanotti con “Ragazzo Fortunato”, Battiato con “La Cura”, poi con l’adolescenza, quindi intorno agli anni 2014/2015 inizio ad ascoltare il rap dei primi anni 2000 con Snoop Dogg, T-Pain per poi scoprire il rap italiano con Fibra, Clementino etc… che iniziava a passare per radio, finendo per scoprire durante la fine delle medie la trap con Ghali, Sfera e Izi, poi durante gli anni mi sono staccato un po’ dalla musica italiana e per puro caso scoprendo il raggae, uno dei generi che ascolto maggiormente ancora oggi, non solo la retroguardia come Bob Marley o Peter Tosh, ma anche i nuovi elementi come possono essere i Mellow Mood o Alborosie, entrambi tra l’altro di origine italiana.

#FacceCaso

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