Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi è Giorgio Adamo a passare sotto le grinfie della nostra redazione per il nuovo album. È
Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi è Giorgio Adamo a passare sotto le grinfie della nostra redazione per il nuovo album.
È uscito su tutte le piattaforme digitali venerdì 13 dicembre 2024, l’album di debutto di Giorgio Adamo, dal titolo “PIÚ DEI GIGANTI” (fuori per Disordine Dischi, e in distribuzione Believe). Un nuovo e importante capitolo per il cantante e attore (che abbiamo visto sul palco al fianco di nomi del calibro di Anastacia, Malika Ayane, Anggun…), che si espone oggi con un disco personale e intenso, un viaggio sonoro di puro cantautorato con incursioni elettroniche.
Come sempre, lo abbiamo incontrato, perchè lo abbiamo notato come un personaggio incredibile della scena musicale, e siamo partiti dal suo percorso musicale.
Questo è un sito dedicato agli studenti, quindi non possiamo che iniziare con il chiederti qualcosa sul tuo percorso scolastico. Com’è andata?
Il mio percorso scolastico è stato un po’ rocambolesco. Ho perso il primo anno, e mi sono diplomato però con 91 sostenendo un brillante Esame di Stato. Sono ragioniere, ma non riesco ad esserlo nemmeno di me stesso.
E con lo studio della musica, che tipo di rapporto hai? È vera quella cosa che si dice, che per fare musica bisogna per forza anche studiarla?
Sostengo che la musica vada studiata e io sono un cattivo esempio perché mi sento incompiuto da quel punto di vista. Sapere la musica ti protegge, ti rende più consapevole e con più possibilità di esprimerti. Dopo le superiori ho frequentato un anno accademico al Saint Louis College of Music di Roma. Lavoravo, cantavo e mi pagavo la scuola. Ma cominciai a girare presto in tour e non sono stato capace di portare avanti gli studi come avrei voluto. Ho studiato parallelamente recitazione e canto e tutt’ora lo faccio quando ne sento il bisogno. ( Domani ho lezione)Ad ogni modo, ci vuole dedizione e costanza per fare le cose per bene e dove ci si sente più carenti, bisogna affidarsi a chi sa fare. La musica in tutte le sue sfumature è un rituale di gruppo, di aggregazione e si può esprimere arte ponendo in un concetto le abilità di ognuno. Per il mio album è stato cosí, da solo non avrei potuto creare questo disco in questo modo. I risultati poi possono arrivare indipendentemente dai “diplomi”, questo si sa, ma meglio essere curiosi e continuare a perfezionarsi.
Con chi hai lavorato al tuo disco di debutto “Più dei giganti”? È stato facile per te affidarsi a qualcun altro in questo caso?
“PIÙ DEI GIGANTI” è il NOSTRO disco. Mi sono affidato agli arrangiamenti di Maurizio Sarnicola della Goldmine Records e a Ernesto Massimino Voza. Con loro abbiamo deciso tutto sulla base delle mie idee, INSIEME! È Stato magico, si è creata un’intesa senza eguali e l’abbandonarmi totalmente alla loro sensibilità, mi ha permesso di dare un plusvalore alla matrice dei miei brani. Se l’album suona così è grazie a loro e ne vado estremamente orgoglioso.
Che differenza percepisci quando canti canzoni di altri, e quando invece canti le tue? Stai riscontrando delle difficoltà?
Si. Mi sento più esposto. Provo una tensione differente. Non ho armature che mi proteggono e allo stesso tempo provo una gioia indescrivibile.
Com’è stato il tuo 2024?
Un anno da incorniciare. Ho ricoperto tanti ruoli a Teatro che mi hanno permesso di trascorrere l’intera stagione in tour. Ho pubblicato il mio album. Al momento sono in allestimento con Rock At The Opera, un live concert di tutti classici del rock con super band, orchestra dal vivo diretta dal M. Piero Gallo e 4 cantanti( Produzione Duncan eventi), poi riprenderò con CATS e Jesus Christ Superstar con il Teatro Sistina di Roma per la Regia di Massimo Romeo Piparo. Insomma un anno meraviglioso!
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