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FacceSapè: ecco la nostra intervista per il nuovo brano di Momi

FacceSapè: ecco la nostra intervista per il nuovo brano di Momi

Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi è Momi a passare sotto le grinfie della nostra redazione per il nuovo singolo. È disponi

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Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi è Momi a passare sotto le grinfie della nostra redazione per il nuovo singolo.

È disponibile da giovedì 23 gennaio 2025 il singolo di debutto di MOMI, alter ego musicale della cantante Monica Commisso: un brano dal titolo “Tiare”, in distribuzione Believe Music Italy.

Il brano è il capitolo iniziale di un percorso che attraverserà tutto il 2025, personale ed intenso, a tinte scure. Scritto in friulano, “Tiare” esplora il legame profondo con la propria terra d’origine, tra forza, paura e cambiamento. Un dialogo intimo che celebra la resilienza e il valore del tempo nel definire chi siamo. Per farsi conoscere, con il suo personalissimo pop d’autore elegante e contaminato di influenze e suggestioni, MOMI inizia proprio da casa sua.

Ovviamente non potevamo che volerla conoscere meglio, e abbiamo iniziato proprio dal suo percorso scolastico. Ecco com’è andata!

Questo è un sito dedicato agli studenti, quindi non possiamo che iniziare col chiederti qualcosa sul tuo percorso scolastico, com’è andato?
Direi bene, è stato un percorso ricco di influenze diverse. Mi sono diplomata al Liceo scientifico Marinelli a Udine e poi mi sono laureata in Economics and management alla Cattolica di Milano. Parallelamente ho frequentato il Conservatorio Verdi a Milano, che ho concluso lo scorso Ottobre conseguendo il Diploma accademico di II livello in Canto pop rock.

E con lo studio della musica invece che tipo di rapporto hai? È vera quella cosa che si dice, che per fare musica bisogna per forza anche studiarla?
Ho iniziato a studiare musica quando ero alle elementari e da lì non ho mai smesso. Da piccola ho cominciato pianoforte e dal liceo in poi ho iniziato a studiare canto, poi ho intrapreso il percorso accademico di canto in Conservatorio.
Penso che si capisca che sono pro allo studio! La musica è un linguaggio e credo che studiarlo dia una marcia in più a chi vuole fare questo mestiere, perché rende più facile comunicare con chi lavora con noi e rende più consapevoli di quello che si fa.

Cosa ti ha spinto a iniziare a pubblicare musica tua? Quali sono stati i tuoi timori e dubbi prima di iniziare? E ora?
Fin da piccola mi è sempre piaciuto improvvisare e comporre melodie. Crescendo ho capito che questo andava oltre il semplice piacere e che era diventata un’esigenza espressiva. Il mio timore più grande è stato sicuramente quello che la mia musica potesse non essere abbastanza “originale” e talvolta accade tutt’ora, ma credo che questo sia un cruccio di molti artisti nel 2025!

Che cosa significa “Tiare”? Ci racconti qualcosa riguardo il periodo che ha accompagnato la creazione di questo pezzo?
“Tiare” significa “Terra” in lingua friulana e rappresenta il forte legame con le mie radici tra forza, paura e cambiamento. Il periodo in cui ho scritto Tiare è stato un periodo di ricerca, sia a livello musicale sia a livello personale, in cui ho capito che per trovare la propria identità c’è bisogno di sperimentare e di non aver paura anche di sbagliare. Questa ricerca dura tutt’ora, ma dare vita a questo e ad altri brani è stato sicuramente un primo passo per capirmi di più.

Come hai scelto le persone che ti stanno accompagnando in questo viaggio? Ti senti mai sola, essendo un’artista solista?
Le ho trovate lungo il mio percorso e ho cercato di capire chi poteva avvicinarsi di più al mio modo di lavorare. E poi sicuramente il passaparola è importantissimo! Sì mi è capitato di sentirmi sola in alcuni momenti, ma credo che per chi scrive sia necessario ritagliarsi dei momenti di introspezione. Allo stesso tempo è importante imparare a condividere e lavorare con gli altri perché ti permette di avere una visione esterna e più oggettiva del tuo lavoro.

#FacceCaso

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